RUSSIA – Gli ebrei del Daghestan dalla “montagna” al Maccabi Haifa
La comunità ebraica del Daghestan ha tradizioni e radici millenarie, ma purtroppo anche un futuro incerto. Si tratta dei cosiddetti “ebrei della montagna”, le cui origini affondano addirittura all’ottavo secolo prima dell’era volgare, residenti non soltanto in questa specifica Repubblica della Federazione Russa, ma anche nelle regioni settentrionali dell’Azerbaigian e in misura minore anche in aree come la Cabardino-Balcaria, la Cecenia e Krasnodar. Gli ebrei del Daghestan sono all’incirca tremila. La loro lingua è lo juhuri, di ceppo iranico. Quattro le sinagoghe: oltre a quella di Derbent e Makhachkala colpite ieri dai terroristi, ce ne sono una a Buynaksk e una Khasavyurt. A Makhachkala, la capitale del Daghestan, il rabbino si chiama Ali-Sultan Alkhazov. Ha un nome islamico perché il miglior amico del padre, anch’egli un rabbino, era un musulmano nella condizione di non poter avere figli. Per questo aveva pregato l’amico rabbino di impartire il suo nome al proprio primogenito, così da trasmettere idealmente una continuità anche alla propria famiglia. L’aneddoto è stato riportato dal quotidiano francese Le Monde, in un servizio sugli ebrei del Daghestan successivo al tentato pogrom dello scorso autunno. Le Monde descriveva già allora una comunità «sotto shock». Nuovi interrogativi si affacciano senz’altro anche oggi.
Cospicua è la presenza di “ebrei della montagna” in Israele. Le stime parlano di una popolazione complessiva tra le 120mila e le 140mila unità. Alcuni di loro discendono dai primi pionieri che migrarono verso Gerusalemme e dintorni già alla metà dell’Ottocento, ben prima che l’idea moderna di sionismo si affermasse grazie all’opera di Theodor Herzl. Tra le città da loro fondate c’è Be’er Ya’akov, nelle vicinanze di Ness Ziona e Rishon Lezion.
Alcuni personaggi celebri della società israeliana hanno questa origine: come la cantante Yafa Yarkoni, vincitrice nel 1998 del Premio Israele, o come l’ex generale Udi Adam, con un prestigioso passato nell’esercito. E ancora il calciatore Lior Rafaelov, esperto centrocampista del Maccabi Haifa e già colonna della nazionale.
a.s
(Nell’immagine: donne ebree del Daghestan, in una foto d’inizio Novecento)