DAI GIORNALI DI OGGI – Bokertov 26 giugno 2024

La sentenza della Corte suprema israeliana sulla fine dell’esenzione dal servizio militare per i haredim trova spazio anche sulla stampa italiana, con l’attenzione puntata in particolare sulle possibili ripercussioni per il governo.
«Nulla preoccupa il premier Benjamin Netanyahu come la sentenza che ieri gli ha creato un grosso guaio: rischia di fargli saltare l’appoggio dei partiti religiosi», scrive tra gli altri Repubblica. «La procuratrice generale Gahaliv Baharav-Miara ha già pronti dei numeri: 3 mila ultraortodossi possono già essere arruolati», riporta il Corriere della Sera.
Racconta il Foglio che «Israele ha atteso per anni una legge che regolasse l’esenzione o ne imponesse la fine, ma la politica non ha mai affrontato questo argomento capace di far cadere i governi». Il 7 ottobre, l’attacco di Hamas, la guerra a Gaza, il rischio di un conflitto aperto contro Hezbollah in Libano «stanno cambiando la società israeliana e imponendo tutti i cambiamenti a un ritmo sempre più rapido».

Il direttore di un think tank della sinistra francese, Gilles Finchelstein, sostiene con Repubblica che «la svolta a destra di Macron e la radicalizzazione di Mélenchon hanno riaperto uno spazio per la socialdemocrazia» nel suo paese. Secondo Finchelstein l’accordo alla base del “nuovo fronte popolare” avrebbe imposto «un riequilibrio nella distribuzione dei candidati più favorevole alle altre forze della sinistra e anche nel programma, sulle questioni internazionali e sui valori, i socialisti hanno ottenuto modifiche sostanziali». Finchelstein cita «Ucraina e antisemitismo».

Durante la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi di Parigi le delegazioni italiana e israeliana saranno affiancate, una accanto all’altra sullo stesso battello che percorrerà la Senna. L’anticipazione arriva dall’agenzia Ansa ed è ripresa oggi da vari giornali. «Imponenti le misure di sicurezza previste», riferisce il Corriere dello Sport.
A 100 giorni dall’insediamento, La Stampa intervista il rettore del Politecnico di Torino Stefano Corgnati. «Che impatto ha la protesta pro Palestina?», gli viene chiesto. «C’è stata un’estasi mediatica eppure nessuna attività è stata bloccata», risponde Corgnati. Ribadisce poi il rettore: «La macchina dell’ateneo è andata avanti senza problemi».

Mario Cifiello, presidente di Coop Alleanza 3.0, difende sul Foglio l’appello anti-Israele promosso da alcuni soci del movimento cooperativo. Gli risponde il direttore del quotidiano Claudio Cerasa: «Chiunque boicotti Israele, chiunque chieda di marchiare i prodotti dell’unica democrazia del Medio Oriente, chiunque scelga di fare il gioco di Hamas, chiunque si presti ad alimentare equiparazioni tra Hamas e Israele, chiunque sogni di avere un’industria alimentare “free Israel”, deve essere fermato».

Su Italia Oggi il sociologo Andrea Molle punta il dito contro chi fa degenerare «la critica verso lo Stato ebraico in odio contro gli ebrei, mascherato dalla retorica sui diritti umani», definendo ciò «una calunnia, non solo malvagia e inaccurata, ma soprattutto un ostacolo alla pace».