ISRAELE – Ex ostaggi portano Unrwa in tribunale a NY: «Finanzia Hamas»
Un centinaio di israeliani – tra cui un ex ostaggio di Hamas, alcuni sopravvissuti al 7 ottobre e famigliari di uomini, donne, bambini assassinati dai terroristi – hanno intentato una causa contro l’Unrwa, l’agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi. La causa, depositata di recente presso il tribunale federale di Manhattan, chiede un risarcimento danni all’agenzia per aver permesso che parte dei suoi finanziamenti fossero distratti da Hamas e usati a scopo terroristico contro Israele. Gli imputati citati nella causa sono l’attuale capo dell’Unrwa Philippe Lazzarini; il suo predecessore Pierre Krähenbühl, che ora lavora per la Croce Rossa internazionale; gli ex vicecommissari generali Leni Stenseth, Sandra Mitchell e Margot Ellis; Greta Gunnarsdottir, direttrice dell’ufficio dell’agenzia a New York, e Filippo Grandi, alto commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati. «Il personale, le strutture e la capacità dell’Unrwa di trasportare a Gaza dollari in contanti hanno costituito un potente pilastro del piano di Hamas per intraprendere l’attacco del 7 ottobre», si legge nella querela depositata a New York, sede dell’agenzia Onu. La tesi è che l’Unrwa avrebbe «sistematicamente e deliberatamente aiutato e favorito Hamas e i suoi obiettivi».
Secondo l’accusa, a Gaza l’agenzia, a differenza di altri luoghi in cui opera, paga i suoi 13mila dipendenti locali in dollari statunitensi che devono essere cambiati in shekel. Il cambio verso la valuta israeliana utilizzata nell’enclave è operato da cambiavalute affiliati a Hamas che trattengon percentuale tra il 10 e il 15% su ogni transazione. In questo modo ai terroristi palestinesi «sono arrivati i dollari in contanti necessari per pagare i contrabbandieri di armi, esplosivi e altro materiale terroristico».
Se l’Unrwa pagasse il suo personale di Gaza in shekel, affermano i querelanti, il denaro potrebbe essere inviato elettronicamente, riducendo la necessità di pagare le commissioni ai cambiavalute di Hamas e quindi evitando di fornire al gruppo un introito economico.
Altro punto sollevato nell’azione legale, il fatto che l’Unrwa «ha consapevolmente fornito sostegno materiale a Hamas a Gaza», consentendogli di avere un porto sicuro nei suoi centri, tra cui le scuole e altri edifici utilizzati come deposito di armi o centri di comando, sulla base del presupposto che i suoi locali «fossero inviolabili» e quindi immuni da attacchi da parte di Israele.
Tra chi ha firmato la denuncia c’è Ditza Heiman, rapita il 7 ottobre e poi rilasciata a novembre. Heiman ha riferito che la persona che l’ha tenuta prigioniera era un insegnante di una scuola dell’Unrwa e che le sono state somministrate razioni di cibo dell’agenzia delle Nazioni Unite e non destinate alla vendita. «Il fatto che Hamas governi Gaza non è una scusa per l’Urnwa per assumere e finanziare terroristi. Avrebbe dovuto prendere ogni precauzioni per evitarlo», ha dichiarato Heiman a Ynet.