ISRAELE – Governo e Idf divisi su obiettivi guerra a Hamas

I vertici dell’esercito israeliano vogliono un cessate il fuoco a Gaza anche con un Hamas temporaneamente ancora al potere. È la rivelazione del New York Times, che cita la posizione di nove funzionari delle forze di difesa israeliane. Una posizione motivata da due necessità: la prima, la liberazione degli ostaggi. Per i generali di Tsahal, sostiene il quotidiano americano, la tregua permanente è il modo migliore per riportare a casa tutti i 126 rapiti ancora prigionieri a Gaza. La seconda: concedere una pausa ai militari– sia per i soldati sia per facilitare i rifornimenti – in vista di una potenziale guerra con Hezbollah.
«Non so chi siano queste fonti anonime (del New York Times), ma sono qui per chiarire in modo inequivocabile: non succederà», ha dichiarato nel frattempo il primo ministro Benjamin Netanyahu. «Metteremo fine alla guerra solo dopo aver raggiunto tutti gli obiettivi, compresa l’eliminazione di Hamas e il rilascio di tutti i nostri ostaggi». Il premier poi ha liquidato anche la questione delle esigenze militari. «Le forze di difesa hanno tutti i mezzi per raggiungere» i risultati prefissati. «Non cederemo al disfattismo, né sul New York Times né altrove», ha commentato. «Siamo pieni di spirito di vittoria».
Intanto sul campo le operazioni continuano, in particolare a Khan Younis, nel centro della Striscia di Gaza da dove ieri sono partiti una ventina di razzi contro Israele. In quest’area sono caduti in combattimento due soldati israeliani nelle ultime ore: Nadav Elchanan Knoller, 30 anni, ed Eyal Avnion, 25 anni. Con loro il bilancio dei militari morti nella guerra a Gaza è salito a 320.