FRANCIA – Dirigenza ebraica compatta: no agli estremismi
Né con l’estrema destra del Rassemblement national né con l’estrema sinistra de La France Insoumise. Alla vigilia del ballottaggio in Francia (domenica 7 luglio), la leadership dell’ebraismo francese prende posizione. E ribadisce, in un comunicato diffuso in queste ore, il suo impegno a contrastare la retorica sia del partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella sia dal movimento di Jean-Luc Mélenchon, alla guida dell’alleanza Nuovo fronte popolare. «Fedeli alla storia delle nostre istituzioni e allo spirito dell’ebraismo, non accettiamo di legarci a chi tende a escludere o stigmatizzare il nostro prossimo né a chi incendia la nostra società istigando odio e antisemitismo sotto il pretesto dell’antisionismo», scrivono in una nota il rabbino capo di Francia, Haïm Korsia, e i presidenti delle principali istituzioni ebraiche transalpine Elie Korchia (Consistoire Central), Yonathan Arfi (Crif), Ariel Goldmann (Fonds Social).
A chi sostiene che il RN sia cambiato e sia una tutela per gli ebrei francesi per le sue posizioni su Israele e sulla minaccia dell’antisemitismo islamico, la risposta dei quattro firmatari è netta. «No, il populismo o il nazionalismo non sono mai stati nella storia un baluardo contro l’antisemitismo né hanno portato pace e serenità».
Ma il loro no è anche a chi come Mélenchon, a fronte di un’esplosione d’odio antiebraico, «ha osato» minimizzare la minaccia antisemita, definendola «residuale».
«Qualunque sia l’esito del voto, la recrudescenza degli atti violenti contro gli ebrei, in particolare dal 7 ottobre, dovrà essere presa in considerazione e le politiche pubbliche rafforzate per ottenere risultati più concreti nella lotta contro l’antisemitismo e fare in modo che gli ebrei ritrovino la serenità a cui hanno pienamente diritto», si legge nella nota. Poi l’appello conclusivo per la scelta alle urne: «Affinché la Francia possa vivere felice e prospera, affinché tutti noi possiamo continuare a vivere in fraternità e solidarietà, domenica, facciamo la nostra scelta con coscienza e responsabilità, per illuminare il nostro futuro».
A chi sostiene che il RN sia cambiato e sia una tutela per gli ebrei francesi per le sue posizioni su Israele e sulla minaccia dell’antisemitismo islamico, la risposta dei quattro firmatari è netta. «No, il populismo o il nazionalismo non sono mai stati nella storia un baluardo contro l’antisemitismo né hanno portato pace e serenità».
Ma il loro no è anche a chi come Mélenchon, a fronte di un’esplosione d’odio antiebraico, «ha osato» minimizzare la minaccia antisemita, definendola «residuale».
«Qualunque sia l’esito del voto, la recrudescenza degli atti violenti contro gli ebrei, in particolare dal 7 ottobre, dovrà essere presa in considerazione e le politiche pubbliche rafforzate per ottenere risultati più concreti nella lotta contro l’antisemitismo e fare in modo che gli ebrei ritrovino la serenità a cui hanno pienamente diritto», si legge nella nota. Poi l’appello conclusivo per la scelta alle urne: «Affinché la Francia possa vivere felice e prospera, affinché tutti noi possiamo continuare a vivere in fraternità e solidarietà, domenica, facciamo la nostra scelta con coscienza e responsabilità, per illuminare il nostro futuro».