REGNO UNITO – «Fiducia a Starmer, ma il lavoro non è finito»
Nessuno nella comunità ebraica britannica dimentica le condizioni in cui Keir Starmer trovò il partito laburista nel 2020. «Pieno di antisemitismo e francamente inadatto a governare», ricorda Phil Rosenberg, presidente del Board of Deputies of British Jew. In pochi anni Starmer ha radicalmente cambiato il suo partito e ora «il Labour è passato da una sconfitta epocale a una vittoria schiacciante». Al futuro primo ministro laburista, Rosenberg e il rabbino capo di Gran Bretagna Ephraim Mirvis hanno inviato in queste ore le proprie congratulazioni, sottolineando come «le sfide per il nuovo governo, in patria e all’estero, siano enormi».
Il punto della sicurezza è quello su cui più insiste con Pagine Ebraiche, Fiona Sharpe, presidente del Sussex Jewish Welfare Board. Residente a Brighton, da anni roccaforte della sinistra, Sharpe alla vigilia delle elezioni aveva espresso tutta la sua amarezza. «Molti mi hanno chiesto per chi voterò, quale partito potrebbe essere “buono” o “migliore” per la comunità ebraica. Che nel 2024 una minoranza debba porsi tali domande rappresenta un’accusa devastante alla società britannica». Una posizione ribadita a Pagine Ebraiche. «A Brighton come in tutta la Gran Bretagna in questi mesi, soprattutto dopo il 7 ottobre, si sono verificate tantissime microaggressioni contro individui e istituzioni della comunità ebraica. Le persone nascondo la kippah o non dicono di essere ebrei perché non si sentono al sicuro». Una situazione su cui il governo di Starmer «dovrà intervenire con urgenza. Serve ad esempio un intervento del ministero dell’Istruzione per una didattica nelle scuole e nelle università contro l’antisemitismo. Negli atenei non è possibile permettere che i nostri studenti si sentano minacciati dai movimenti propalestinesi».
La richiesta di Sharpe è di nuove linee guida da applicare in particolare nelle accademie britanniche per rendere più stringenti i limiti di cosa è possibile fare nei campus universitari.«Io sono per la libertà di parola, ma delle linee rosse devono essere tracciate quando una minoranza si sente in pericolo».
Per quanto riguarda il partito laburista, «l’antisemitismo al suo interno non è stato completamente sradicato. Starmer è mille volte meglio del suo predecessore (Jeremy Corbyn), ma deve continuare il suo impegno di ripulire la sinistra dal pregiudizio». In particolare contro la retorica antisionista e contro Israele. A portarla avanti, sono stati soprattutto diversi candidati indipendenti.«Siamo arrivati all’assurdo di sentire persone la cui unica piattaforma politica era legata alla questione palestinese. O per meglio dire contro Israele. Con tutti i problemi che abbiamo, questi candidati si sono concentrati solamente su una complessa crisi internazionale su cui non avranno nessuna influenza. È un’assurdità, ma è anche un pericolo per la nostra democrazia».
Daniel Reichel
(Nell’immagine un recente incontro tra Keir Starmer e rav Ephraim Mirvis – Foto dell’ufficio del rabbino capo del Regno Unito)