ROMA – Centro di Cultura Ebraica, mezzo secolo d’impegno

Iniziava 50 anni fa l’avventura del Centro di Cultura Ebraica, il servizio culturale della Comunità di Roma. Il 1 luglio del 1974 rav Elio Toaff zl affisse la mezuzah nella prima sede e a stretto giro partirono le prime attività che oggi comprendono presentazioni di libri, organizzazioni di conferenze e mostre, lezioni tematiche e molto altro ancora, a livello nazionale e internazionale. Prima direttrice fu Bice Migliau, cui è subentrata nel 2010 Miriam Haiun. Dal 2022 il Centro è guidato da Giorgia Calò, con l’aiuto di Micol Temin.
L’apertura del Centro rappresentò una svolta per l’ebraismo romano, ha ricordato il rabbino capo della città Riccardo Di Segni durante un evento celebrativo per il mezzo secolo di strada finora percorso, svoltosi nel giardino del Tempio Maggiore. «A livello culturale c’era fino ad allora un vuoto. Nei suoi 50 anni di attività il centro ha operato a 360 gradi, permettendo il recupero di antiche tradizioni, ma anche di entrare nel dibattito generale con le nostre sensibilità», ha affermato il rav, sottolineando in particolare il contributo alla comprensione della specificità ebraica su temi come divorzio e aborto, argomenti tra i più caldi di quella stagione. «La Comunità è molto cambiata da allora e lo stesso si può dire per Roma. L’intelligenza delle varie direttrici alla guida del Centro ha permesso di capire, di volta in volta, quali fossero le necessità». A esprimere «riconoscenza e gratitudine» era stato in precedenza il sindaco Roberto Gualtieri, lodando il «lavoro straordinario» effettuato dal servizio «per promuovere la storia e la cultura di Roma, città di cui la Comunità ebraica è parte integrante». Gualtieri l’ha definito anche «un argine» contro l’antisemitismo. Pure Victor Fadlun, il presidente della Comunità, ha manifestato apprezzamento per «l’attività infaticabile» intrapresa per operare «una sintesi fra tradizione e attualità, tra gli alti e bassi di una storia che abbiamo sempre attraversato a testa alta». La cultura, ha proseguito Fadlun, «è lo strumento più importante di cui disponiamo e nessuno ce lo potrà togliere». D’accordo Antonella Di Castro, assessore comunitario di riferimento: «Insieme al culto, la cultura è uno degli assi portanti per mantenere forte e salda la nostra identità». Nel corso della serata sono intervenuti alcuni protagonisti di questi 50 anni: l’attuale direttrice Calò, le ex direttrici Haiun e Migliau, Sergio Di Veroli. Calò ha anche annunciato che la biblioteca del Centro è stata inserita tra le «realtà d’eccellenza» del ministero della Cultura.