REGNO UNITO – Dal Board ebraico alla Sanità: tutte le sfide per Gillian Merron
Il sistema sanitario del Regno Unito – NHS – è storicamente un motivo d’orgoglio per i britannici. Nato all’indomani della seconda guerra mondiale (1948), fu tra i primi al mondo a garantire cure mediche gratuite a tutta la popolazione. Per decenni è stato un servizio modello, ma con la pandemia e le politiche di austerità del governo conservatore il NHL è entrato in una profonda crisi. Non a caso il neopremier, il laburista Keir Starmer, ha definito la sanità come la prima emergenza da affrontare in agenda. Un compito che Starmer ha affidato, tra gli altri, a Gillian Merron, nuova sottosegretaria alla Sanità e al Welfare. Per anni deputata laburista, Merron ha guidato dal 2014 al 2021 il Board of Deputies of British Jews, la più grande organizzazione ebraica del Regno Unito.
«Il sistema sanitario nazionale è in crisi, così come l’assistenza sociale. Non sarà facile risolverne i problemi. Ci vorrà del tempo», ha dichiarato Merron al Jewish Chronicle. «Non vedo l’ora di affrontare questa sfida», ha aggiunto la sottosegretaria. «Sono onorata di far parte di un governo che si impegna a garantire a tutti le cure che meritano».
Dal Board of Deputies è arrivato un augurio a Merron di buon lavoro: «Sappiamo che porterà grande competenza ed energia nel suo dipartimento. Mazal Tov!».
Oltre ai problemi strutturali del NHS – mancanza di risorse e personale –, c’è un tema etico che coinvolge il sistema sanitario. Un progressivo aumento di casi di antisemitismo al suo interno, in particolare dopo il 7 ottobre. Lo ha denunciato nel marzo scorso David R. Katz, presidente dell’Associazione medica ebraica del Regno Unito. «Nel 2021, quattro medici sono stati segnalati al General medical council (Gmc) – l’ente britannico che regola i professionisti del settore medico – e nel 2022 nessuno», spiegava Katz in un articolo sul Jewish Chronicle, riferendosi a denunce per casi di discriminazione e intolleranza. «Dal 7 ottobre, 66 medici sono stati segnalati, e almeno 13 di questi sono stati indagati dall’Associazione medica ebraica per presunte violazioni della definizione dell’IHRA sull’antisemitismo e degli standard del Gmc». Inoltre, in un sondaggio a fine 2023 la maggioranza di medici e operatori sanitari ebrei ha dichiarato di aver subito nei mesi precedenti attacchi antisemiti. «I medici hanno testimoniato episodi quotidiani come la promozione di materiale anti-israeliano, la pubblicità di eventi di protesta (propalestinese) e la demonizzazione degli ebrei». L’8 ottobre l’amministratore delegato del NHS ha dichiarato tolleranza zero nei confronti di qualsiasi atto razzista e antisemita. «Ma è difficile attuare questa politica all’interno di un’organizzazione così grande», sottolineava Katz. D’altra parte, concludeva il presidente dell’Associazione ebraica, «lasciare che siano gli ebrei ad occuparsene non è accettabile».
d.r.