FOTOGRAFIA – Addio a Mario Troiani, l’anima di Israele nei suoi scatti
Dopo aver vissuto tra Milano, Parigi e alcuni paesi dell’estremo Oriente, aveva deciso di mettere radici in Israele per «le emozioni che questo paese e la sua luce mi suscitano». Materiale prezioso per chi, come lui, aveva scelto la carriera di fotografo. Per Mario Troiani, classe 1962, raccontare i colori e i personaggi di Israele è stata una passione ancora prima che un lavoro. Meglio non poteva rappresentarlo la mostra The Light makes my life – 50 fotografie di Tel Aviv e Israele di cui è stato il protagonista lo scorso anno a Genova. Un’affascinante carrellata di immagini dalle spiagge della Città Bianca, dai vicoli di Gerusalemme, dalle rive del Mar Morto.
Troiani è morto ieri nella “sua” Tel Aviv, dopo una lunga lotta con un male incurabile. «Era una splendida persona e un ottimo fotografo», lo ricorda Bruno Gazzo, presidente della Federazione delle Associazioni Italia-Israele oltre che della sua sezione genovese. Insieme avevano elaborato quella mostra-omaggio, a 75 anni dalla fondazione dello Stato ebraico. Dall’iniziativa, sottolinea Gazzo, Troiani aveva attinto «ulteriore forza per lottare contro il male che lo aveva colpito». Fino all’ultimo, fin quando è stato possibile, ha continuato ad aggiornare una pagina Facebook con le sue foto in presa diretta da Israele, testimoniando la forza di volontà e resilienza della società israeliana dopo il 7 ottobre.
Sia il suo ricordo di benedizione.