FRANCIA – Trigano: Isolare Mélenchon facile solo a parole

Il Nuovo Fronte Popolare non ha ancora espresso un candidato premier da sottoporre al presidente francese Emmanuel Macron. Restano quindi sul tavolo tutte le ipotesi, a partire dalla dissoluzione del fronte unico della sinistra auspicato tra gli altri dai leader ebraici d’Oltralpe per via delle posizioni ostili a Israele di Jean-Luc Mélenchon, leader della France Insoumise e federatore dell’accordo. Stamane, a conferma del clima teso da quelle parti, il suo coordinatore Manuel Bompard ha accusato il Partito socialista di Raphaël Glucksmann di «opporre un rifiuto costante e continuo a tutte le proposte».
Parole che potrebbero essere il preludio a quella scissione data da molti come probabile, con il centrosinistra non populista pronto a negoziare con i centristi di Macron e la destra gollista. Ma la fattibilità di questo scenario «è tutt’altro che scontata», dice a Pagine Ebraiche il sociologo transalpino Shmuel Trigano, professore emerito di Sociologia all’Università Paris X-Nanterre e fondatore del Collegio di studi ebraici dell’Alliance Israélite Universelle. Guai insomma a sottovalutare Mélenchon e il peso di alcune incompatibilità nel caso si virasse verso un campo largo e trasversale. In ogni caso, se le istanze di Mélenchon non fossero accolte, Trigano ritiene verosimile l’accentuarsi di problemi a livello di pubblica sicurezza e ripercussioni dirette sulle istituzioni ebraiche d’Oltralpe: «La minaccia di una marcia verso i centri di potere è già stata formulata dallo stesso Bompard, oltre che dal leader del sindacato», afferma lo studioso. «Nell’evocarla molti commentatori l’hanno paragonata a un’altra marcia, quella voluta da Benito Mussolini».
Trigano risponde da Israele. Negli ultimi giorni circa 2mila ebrei francesi hanno manifestato l’intenzione di trasferirsi lì, sulla spinta della significativa affermazione delle forze populiste di destra e sinistra. «È ancora presto per commentare questo dato, la situazione andrà monitorata. Senza dimenticare che Israele vive oggi in uno stato di guerra», spiega Trigano. Ciò detto, «deve essere chiaro a tutti che l’ebraismo francese sta entrando in una fase di gravissime avversità; e queste avversità non arrivano tanto da un potere in caduta libera, quanto dalla società civile». E all’interno di essa, «dalle popolazioni islamiche immigrate». Trigano non si aspetta che «il potere riesca a proteggere gli ebrei». Sintomatico è per lui il fatto che Macron non abbia partecipato alla manifestazione nazionale contro l’antisemitismo convocata dopo il 7 ottobre. Secondo Trigano, Macron ha agito così per «non irritare i musulmani».

Adam Smulevich

(Il disegno è di Giorgio Albertini)