UCEI – Giornata della Cultura, protagonista la famiglia
Nel seicentesimo anniversario dall’attestazione di una presenza ebraica sulle rive del Po, correva l’anno 1424, Torino guiderà quale città capofila il folto drappello di 106 località italiane che ospiteranno incontri e iniziative per la prossima Giornata Europea della Cultura Ebraica. La venticinquesima edizione della Giornata, coordinata a livello europeo dalla European Association for the Preservation and Promotion of Jewish Culture and Heritage (Aepj), e a livello nazionale dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (Ucei), è in programma domenica 15 settembre e si incentrerà quest’anno sulla famiglia, uno dei pilastri dell’ebraismo e garanzia di continuità. Molteplici le declinazioni possibili al tema scelto come filo conduttore degli eventi, annuncia l’Ucei in un comunicato stampa. Le «intricate e appassionanti storie di famiglia» delle narrazioni bibliche, ad esempio. Ma anche il ruolo delle famiglie ebraiche «nella storia e nelle società», la concezione ebraica «di educare i figli nella continuità della tradizione» e, al tempo stesso, «nel rispetto e nella valorizzazione dell’unicità di ciascuno»; l’idea biblica e talmudica delle “famiglie della terra”, in base alla quale «ogni popolo e ogni individuo è figlio del Dio unico e quindi parimenti degno dei diritti fondamentali di uguaglianza, libertà, rispetto e solidarietà».
Per i programmi delle varie città e per alcuni approfondimenti tematici è possibile visitare il sito web della Giornata. Il sito apre con una riflessione di Annie Sacerdoti del board Aepj, che ricorda come, fin dalle origini, la filosofia della manifestazione sia rimasta la stessa: «Promuovere un ampio evento di carattere europeo che metta in luce per il pubblico, nella stragrande maggioranza non ebraico, le diversità e le ricchezze del patrimonio culturale e artistico ebraico, l’importanza storica nei singoli paesi dove vivono o hanno vissuto gruppi ebraici». Il tutto, spiega Sacerdoti, allo scopo di «promuovere il dialogo, i valori della convivenza e lo scambio di idee e cultura».