RUSSIA – Condannato Gershkovich, la solidarietà di rav Goldschmidt

Evan Gershkovich ha già passato quasi un anno e mezzo nelle carceri russe. Altri 14 anni e mezzo della sua vita trascorreranno dietro le sbarre di una «colonia penale», ha decretato un tribunale di di Ekaterinburg nel condannare il giornalista statunitense dello Wall Street Journal a 16 anni di detenzione per «spionaggio», con un regime di carcere duro. La sentenza è stata pronunciata al termine di un processo celebrato a porte chiuse in tempi record. Un «processo farsa» a detta della Casa Bianca e di varie organizzazioni che in tutto il mondo si sono spese per la liberazione del 32enne Gershkovich, figlio di due profughi ebrei emigrati dall’Unione Sovietica negli Usa. Il presidente dei rabbini europei ed ex rabbino capo di Mosca Pinchas Goldschmidt, che ha lasciato la Russia dopo l’attacco contro l’Ucraina, ha commentato la condanna di Gershkovich su Twitter, pubblicando una sua foto e citando un verso tratto dal Qohelet: «Ho pure visto sotto il sole che al posto del giudizio c’era empietà, e al posto della giustizia c’era empietà».