USA – Israele ringrazia Biden, “amico vero”
Il passo indietro di Joe Biden ha suscitato dibattito e reazioni anche in Israele. Parole di gratitudine per l’operato di questi anni alla Casa Bianca sono arrivate dal suo omologo Isaac Herzog, che l’ha definito «un vero alleato del popolo ebraico e un simbolo del legame indissolubile» tra i due paesi, sottolineando come la vicinanza allo stato d’Israele sia stata una costante «della sua lunga carriera politica». In questo periodo di guerra e incertezza «è importante che i nemici di Israele sappiano che Usa e Israele sono uniti, oggi, domani e sempre», ha affermato il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu prima di imbarcarsi alla volta degli States. Mercoledì interverrà al Congresso. Ma è previsto che incontri anche Biden, «che conosco da oltre quarant’anni: sarà un’opportunità per ringraziarlo per le cose che ha fatto per Israele durante la guerra e durante la sua lunga e illustre carriera nel servizio pubblico, come senatore, vicepresidente e presidente».
Sulla stampa ebraica americana, molti articoli raccontano il suo rapporto speciale con Israele sin dall’amicizia e conoscenza con Golda Meir, passando dal suo proclamarsi fieramente sionista «perché non importa essere ebrei per esserlo», ricostruendo le tante visite di questi anni tra alti e bassi. C’è anche chi, come il The Forward, si spinge oltre. «What would it mean if the first first gentleman is Jewish?», ci si chiede a proposito di una possibile vittoria della sua vice Kamala Harris, sposata all’ebreo Doug Emhoff. Ecco così che alla Casa Bianca potrebbe «apparire una mezuzah» allo stipite della porta. Da capire intanto chi sarà il candidato democratico alla vicepresidenza. I bookmaker danno tra i favoriti Josh Shapiro, governatore ebreo della Pennsylvania dal 2022. C’è anche chi lo indica come possibile opzione per la presidenza. Ma tutto sarà più chiaro ad agosto.