UCEI – Il Consiglio e le sfide future

Torniamo sul tema del Consiglio UCEI svoltosi domenica scorsa ospitando un intervento del vicepresidente dell’Unione Giulio Disegni, tratto da un suo più ampio contributo per la newsletter della Comunità ebraica di Torino:

Nel Consiglio Ucei di domenica scorsa, la parte più viva di dibattito si è incentrata sui temi della comunicazione e delle sfide che attendono gli ebrei italiani e le comunità ebraiche all’indomani del 7 ottobre.
La comunicazione è divenuta ormai un tema imprescindibile e dopo l’illustrazione delle nuove linee guida del rinnovamento editoriale e delle testate dell’Ucei, a partire da Pagine Ebraiche e Sorgente di Vita, si è discusso, anche animatamente, su quali debbano essere i criteri che puntino a una comunicazione efficace e vincente, sia all’interno del mondo ebraico, sia soprattutto verso l’esterno.
Si è dato conto dei principali esiti sulle azioni intraprese sino ad oggi: una generale riorganizzazione diretta alla collaborazione tra i vari segmenti e aree dell’Ucei, un nuovo direttore delle testate editoriali, un nuovo responsabile della comunicazione interna, un nuovo sito web e un report mensile con il resoconto delle attività compiute a più livelli.
Si è parlato della creazione di un nuovo database, strumento fondamentale per migliorare la gestione attraverso la centralizzazione delle informazioni e la segmentazione mirata dei contatti. Il tutto per aumentare la visibilità dell’Ucei, per costruire un’immagine istituzionale positiva e una reputazione valida attraverso una comunicazione trasparente e coinvolgente.
Nel vivace dibattito che ne è seguito sono scaturite molte idee e, soprattutto, la necessità di incidere nel mondo dei social e di avvicinare le giovani generazioni il più possibile all’informazione che Ucei e le comunità ebraiche trasmettono, per dare loro la possibilità di avere strumenti formativi in un periodo così buio e travagliato.
Nelle nuove linee guida della comunicazione il focus è quello di fornire un flusso informativo coeso ed efficace per rafforzare l’immagine dell’istituzione Ucei e renderla facilmente riconoscibile, per fornire un’immagine che permetta di far passare al grande pubblico messaggi coerenti e chiari. Ed è quanto mai necessario che la comunicazione sia veloce ed efficace, perché la guerra scatenata con l’attacco del 7 ottobre è sempre più evidentemente una guerra mediatica.
Nell’ultima parte della riunione un dibattito serrato sul nostro ruolo, sui rapporti con Israele e con il Governo italiano, sulle sfide che ci attendono ovunque, in un periodo di insicurezza e di angoscia che toccano tutti, unito a un antisemitismo dilagante e preoccupante, da destra e da sinistra, a un forte, inaspettato rigurgito di neofascismo e di odio razziale, all’occupazione violenta delle Università da parte dei pro-pal, al silenzio imbarazzante della politica sulle pericolosissime derive negazioniste.
La campagna di denigrazione che ha visto aumentare in modo esponenziale l’antisemitismo è stato sicuramente il filo rosso che ha animato il dibattito. In tanti si sono interrogati sulle cose anche più banali: tra tutte, cosa fare e come rispondere nella pratica quotidiana ad episodi di odio e di razzismo.
In più interventi si è ravvisata la necessità di avviare e proseguire una riflessione serena e costruttiva sul dopo 7 ottobre e sul posizionamento degli ebrei e delle Comunità rispetto alla società italiana e al futuro dello Stato di Israele. E, ancora, verso quale concreto rafforzamento del rapporto diaspora – Israele dirigersi.
Ma in ballo resta sicuramente il tema più profondo dell’identità ebraica e del nostro futuro, un futuro in cui non è consentito mai abbassare la guardia, un futuro che deve essere di impegno totalizzante, ma anche di studio e di nuovi strumenti culturali, unito a partecipazione, condivisione, senso di responsabilità e unione. Solo così si può cercare di non stare solo a galla, ma di vivere la nostra identità in modo consapevole e idoneo, in uno dei momenti più difficili che l’età moderna ricordi.
Il Consiglio del 21 luglio ha rappresentato un confronto estremamente positivo, con un dibattito importante, che deve continuare a più livelli anche nelle Comunità, perché solo lo scambio di idee, di esperienze e di narrazione di sensazioni può far crescere e insegnare molto. Sono tempi difficili per Israele e per la Diaspora e lo saranno ancora per molto tempo: le nostre difficoltà dovranno fare i conti con il forte attaccamento a Israele, non disgiunto da una realtà dei fatti sovente assai dolorosa.

Giulio Disegni, vicepresidente UCEI