FIRENZE – Al Balagan la Praga di Kafka, a 100 anni dalla morte

«Non avrà fine la fascinazione, la vita di Praga», profetizza Angelo Maria Ripellino nel suo Praga magica, libro tra i più immaginifici mai scritti sulla città boema.
Vita e sogno, realtà e leggenda. Tutto si tiene passeggiando idealmente con Franz Kafka nelle sue notti inquiete, nutrendosi delle suggestioni del quartiere ebraico Josefov, ripercorrendo il mito senza tempo del Golem che tra quelle strade nacque. La materia dalla quale attinse Ripellino per il suo capolavoro letterario è la stessa fonte dalla quale trae ispirazione un burattinaio ceco trapiantato a Firenze, con un passato di attivista per i diritti umani e dissidente anti-regime: Thomas “Simcha” Jelinek.
Dal 2001 “Simcha” gestisce il ristorante casher Ruth’s a fianco della sinagoga, ma pur preso dai mille impegni della cucina non ha scelto di rinunciare ad essere anche un burattinaio, lavoro per il quale si è impratichito in gioventù presso la prestigiosa Accademia delle Arti Musicali di Praga, formandosi al tempo stesso a quella non meno importante scuola di libertà passata alla storia come Charta 77 dal nome del documento redatto tra gli altri da Václav Havel, di cui Jelinek fu buon amico.
Se il personaggio preferito di “Simcha” è il Golem, il suo scrittore prediletto è Kafka. E stasera il ristoratore-burattinaio, cui è dedicata la pagina A tavola sul nuovo numero di Pagine Ebraiche in distribuzione, lo racconterà immerso nella sua “praghesità” al pubblico del Balagan Café, il festival culturale organizzato dalla Comunità ebraica fiorentina nel giardino della sinagoga. Miglior momento d’altronde non poteva esserci, nel centenario della morte del grande scrittore scomparso il 3 giugno del 1924 nel sanatorio di Kierling, consumato dalla tubercolosi.
L’appuntamento con “La Praga di Franz Kafka, a cent’anni dalla scomparsa” è in programma alle 19.30. Seguirà alle 20 una conversazione con lo storico Claudio Vercelli sul tema “Dove comincia la pace”, filo conduttore di questa edizione del Balagan Café, mentre alle 21 verrà inaugurato il Balacinema con la prima di tre proiezioni. Stasera sarà la volta di “Rapito”, il film di Marco Bellocchio sul caso Mortara. Introdurrà la proiezione un intervento di Elèna Mortara, studiosa della vicenda e parente del piccolo Edgardo, sottratto ai suoi cari dalla Chiesa di Pio IX.

(Nelle immagini: il monumento in onore di Franz Kakfa nel quartiere ebraico di Praga, Thomas Jelinek con il grande talmudista Adin Steinsaltz zl)