GERMANIA – Scholz: armi a Israele e contrasto all’Iran
«Abbiamo fornito armi a Israele e non abbiamo deciso di smettere di farlo», ha dichiarato il cancelliere tedesco Olaf Scholz nel corso del consueto incontro estivo a Berlino con la stampa. Al cancelliere è stato chiesto se il recente parere della Corte internazionale di Giustizia – secondo cui Israele deve «porre fine alla sua presenza illegale nei Territori palestinesi occupati» – possa incidere sul sostegno militare di Berlino a Gerusalemme. Scholz ha replicato che il suo esecutivo non ha preso una decisione in merito e per il momento nulla è cambiato. «Ma naturalmente decidiamo caso per caso», ha aggiunto.
Secondo l’Istituto internazionale di ricerche sulla pace di Stoccolma tra il 2019 e il 2023 Israele ha importato il 69% delle armi dagli Stati Uniti e il 30% dalla Germania.
Intanto il governo Scholz prosegue nella stretta contro le organizzazioni islamiche ritenute pericolose. Dopo aver messo al bando due associazioni legate a Hamas a novembre, ora ha ordinato la chiusura del Centro islamico di Amburgo, accusato di fare propaganda per il regime iraniano e di sostenere il gruppo terroristico libanese Hezbollah. La polizia ha perquisito e chiuso la Moschea Blu di Amburgo, una delle più grandi e antiche del paese e gestita dal Centro islamico.
Secondo i servizi di intelligence tedeschi, ha spiegato la ministra dell’Interno Nancy Faeser, l’organizzazione «diffonde un antisemitismo aggressivo» e «propaga in modo aggressivo e militante l’ideologia della cosiddetta “rivoluzione islamica”» in Germania.
Anche altre tre moschee, a Berlino, Francoforte e Monaco, sono state perquisite e chiuse. «È molto importante per me fare chiarezza: non stiamo agendo contro una religione. Facciamo una netta distinzione tra gli islamisti, contro i quali intraprendiamo azioni dure, e i molti musulmani che appartengono al nostro paese e vivono liberamente la loro fede», ha affermato Faeser.
La Moschea Blu è sotto osservazione dal 1993 e nel 2017 è stata formalmente indicata dalle autorità di sicurezza come «strumento» del regime iraniano. Secondo l’intelligence di Berlino, negli ultimi anni il Centro islamico che la gestisce ha «lavorato attentamente per creare una falsa immagine di tolleranza», mentre in segreto promuoveva «la rivoluzione islamica».
Per Ulricke Becker, direttrice di ricerca del Mideast Freedom Forum di Berlino, il bando del Centro islamico sarebbe dovuto avvenire molto prima. «Non è un centro religioso, ma il più importante avamposto della Repubblica islamica dell’Iran in Europa. Serviva come centro di diffusione dell’ideologia rivoluzionaria ed era direttamente subordinato alla dittatura islamista in Iran», spiega Becker sulla Jüdische Allgemeine. Ora, aggiunge l’esperta, «tutti gli agenti iraniani devono essere espulsi e le strutture del regime in Germania devono essere distrutte».
d.r.
(Foto Bundesregierung – Guido Bergmann)