ISRAELE – Per il Vaticano la scelta è Sideman

In una delle sue ultime uscite pubbliche, l’ambasciatore israeliano presso la Santa Sede Raphael Schutz aveva invocato una «guarigione nel dialogo». Una guarigione per superare i problemi aperti nelle relazioni tra Gerusalemme e il Vaticano. Alcuni che si trascinano da decenni: altri, più recenti, innescati dal 7 ottobre e dalla guerra a Gaza.
Se ne occuperà d’ora in poi il successore di Schutz designato dal governo israeliano per la posizione diplomatica con vista sulla cupola di San Pietro: Yaron Sideman, console generale uscente dello Stato ebraico in Pennsylvania, Ohio, Delaware, West Virginia, Kentucky e nell’area meridionale del New Jersey.
Formatosi in Scienze politiche, Psicologia e Filosofia tra le università di Haifa e Tel Aviv, Sideman lavora da tempo per il ministero degli Esteri di Gerusalemme ed è stato in passato incaricato della supervisione e della direzione dei rapporti tra Israele e il Congresso Usa, oltre che responsabile dell’area del Nord America presso l’Ufficio per la diaspora e gli affari interreligiosi. Negli Usa è stato anche console per gli Affari Pubblici al consolato di Israele a New York; tra le altre esperienze maturate all’estero, ha anche esercitato il ruolo di funzionario politico all’ambasciata israeliana in Nigeria.
Israele e Santa Sede hanno celebrato nel 2023 i 30 anni dall’avvio delle relazioni diplomatiche. Mentre nel 2025 cadranno i 60 anni dalla promulgazione della dichiarazione Nostra Aetate, il documento che ha aperto una nuova stagione nel dialogo ebraico-cristiano a tutti i livelli. Secondo l’ambasciatore uscente in Vaticano, quell’anniversario potrebbe essere il «quadro concettuale» più adatto per ridiscutere le «nozioni di base» necessarie per andare avanti in modo corretto.

a.s.