MEDIO ORIENTE – Tajani chiede protezione per Unifil
I tamburi di guerra fra Israele ed Hezbollah preoccupano le diplomazie internazionali.
Tra le altre l’Italia è in campo per evitare l’allargamento della crisi. Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha annunciato al riguardo di aver parlato con Israel Katz e Bou Habib, i suoi omologhi israeliano e libanese, «per evitare una nuova guerra». Secondo Tajani, che ha spiegato di aver «chiesto protezione» per il contingente Unifil dislocato nel sud del Libano, «interrompere la spirale di violenza è possibile».
Da vari governi arrivano inviti perentori a lasciare il Libano. Tra gli altri hanno sollecitato la massima urgenza Germania, Francia, Norvegia, Svezia e Arabia Saudita e lo stesso Tajani, rivolto ai connazionali, ha detto: «Chi può lasci il Paese». Alcune compagnie aeree, come Lufthansa e Austrian Airlines, hanno cancellato i voli anche da e per Israele.
Soffia sulle tensioni regionali la Turchia di Recep Tayyip Erdogan. Se ieri il presidente turco aveva evocato la possibilità di un ingresso di Ankara in Israele «come nel Nagorno-Karabakh e in Libia», oggi il il ministero degli Esteri ha condiviso via X questo messaggio: «Come è finito il genocida Hitler, allo stesso modo finirà il genocida Netanyahu».