OLIMPIADI – Sul tatami sale l’odio contro Israele

È prassi, al termine di un incontro di judo, che gli sfidanti si stringano la mano in nome del fair play. A maggior ragione in un contesto come quello olimpionico, dove tutti gli atleti e popoli dovrebbero essere fratelli.
Quando l’israeliano di judo Baruch Shmailov si è diretto ieri dal suo avversario negli ottavi di finale del torneo di Parigi nella categoria 66kg, il tajiko Nurali Emomali, invece di una mano tesa sono arrivati in risposta un diniego e uno sprezzante “Allah Akbar”. L’ennesimo episodio di ostilità anti-israeliana consumatosi sul tatami, un grande classico ormai nelle gare a cinque cerchi. Delle stesse ore la notizia del rifiuto dell’algerino Messaoud Redouane Dris di gareggiare contro l’israeliano Tohar Butbul nella 73kg. Dris è ingrossato di proposito di peso ed è stato squalificato. Nessuna misura è stata invece presa contro Emomali. Il giapponese Abe Hifumi poi medaglia d’oro l’ha comunque sconfitto ai quarti, mandandolo al tappeto con una spalla lussata.