MEDIO ORIENTE – Eliminato a Teheran il leader di Hamas
«L’atto codardo non rimarrà senza risposta», ha tuonato Hamas in risposta all’uccisione a Teheran del suo leader Ismail Haniyeh, accusando Israele del suo assassinio. Gerusalemme, da parte sua, non ha rivendicato l’azione di cui tutto il mondo parla in queste ore.
Già primo ministro dell’Autorità Nazionale Palestinese, 62 anni, Haniyeh si trovava nella capitale iraniana per il giuramento del neo presidente Masout Pezeshkian. Era il capo politico di Hamas dal 2017 e dal 2019 viveva a Doha, la capitale del Qatar, che gli aveva concesso l’asilo. Da Doha aveva coordinato i massacri del 7 ottobre, poi celebrati anche a favor di telecamera in un lussuoso albergo qatariota. «È nostro dovere vendicare il suo sangue» ha minacciato stamane la Guida Suprema dell’Iran, Ali Khamenei. I funerali di Haniyeh si svolgeranno domani a Teheran, poi il terrorista sarà sepolto a Doha. Il leader dell’Anp Abu Mazen ha indetto una giornata di lutto. Mentre il premier israeliano Benjamin Netanyahu riunisce il suo gabinetto di sicurezza, gli Stati Uniti rendono noto di non essere stati né «informati», né «coinvolti» nell’uccisione di Haniyeh. A comunicarlo è stato il segretario di Stato Usa Antony Blinken, che ha anche aggiunto di ritenere «imperativo» il cessate il fuoco a Gaza.
L’uscita di scena di Haniyeh segue di poche ore l’uccisione a Beirut di uno dei leader di Hezbollah, Fouad Shukr, primo responsabile della strage di bambini drusi nel villaggio di Majdal Shams. In questo caso la sua eliminazione è stata rivendicata dalle Israel Defense Forces: «I jet da combattimento dell’aviazione hanno eliminato il più alto comandante militare dell’organizzazione terroristica Hezbollah e il capo della sua unità strategica».
Continua il lavoro delle diplomazie per evitare un allargamento della crisi. L’Italia è in prima linea, anche pensando al contingente Unifil operativo nel sud del Libano e per il quale è stato approntato un piano speciale di evacuazione in caso di bisogno. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha annunciato una conferenza telematica «con tutti gli ambasciatori d’Italia nella regione mediorientale, per valutare gli sviluppi della situazione: siamo in contatto con i nostri alleati e con i nostri interlocutori, sempre lavorando perché si possano trovare soluzioni che riducano la tensione». Tajani ha ribadito il diritto dello Stato di Israele a difendersi «ma non deve esserci un’escalation, questo è chiaro».