MEDIO ORIENTE – A Teheran il funerale di Haniyeh, Israele conferma morte Deif
Migliaia di persone e slogan di «Morte a Israele» e «Morte all’America» hanno accompagnato a Teheran il feretro di Ismail Haniyeh, il leader di Hamas rimasto ucciso nella notte tra martedì e mercoledì nella capitale iraniana, dove si trovava per omaggiare il neo presidente Masout Pezeshkian nel giorno del suo insediamento. La sua salma sarà poi trasferita a Doha, la capitale del Qatar, per la sepoltura.
Il rischio di una escalation sembra concreto. «Vendicheremo Haniyeh», ha affermato la Guida Suprema dell’Iran Ali Khamenei durante la cerimonia funebre del terrorista. Nelle ore precedenti, secondo il New York Times, il leader religioso sciita avrebbe impartito l’ordine di attaccare Israele davanti al Consiglio supremo di sicurezza nazionale riunito ad hoc.
Negli stessi minuti in cui a Teheran si piangeva per Haniyeh, le Israel Defense Forces (Idf) e la Israeli Security Agency (Isa) confermavano che Mohammed Deif, il comandante dell’ala militare di Hamas, è stato eliminato nel corso di un raid israeliano a Khan Younis lo scorso 13 luglio.
Deif è stato localizzato dopo «un accurato lavoro di intelligence» che ha permesso di colpire anche un altro terrorista di primo piano, Rafa’a Salameh. Mentre la morte di quest’ultimo era già stata confermata poche ore dopo il raid, per Deif è servita una verifica ulteriore, che ora è arrivata.
Seconda figura più importante di Hamas nella Striscia, Deif «ha avviato, pianificato ed eseguito il massacro del 7 ottobre in cui 1.200 persone sono state uccise e 251 ostaggi sequestrati a Gaza», si legge in una nota emessa da Idf e Isa. Deif «ha diretto, pianificato e compiuto numerosi attacchi contro lo Stato d’Israele, operando fianco a fianco con Yahya Sinwar», il pluriricercato leader del movimento terroristico palestinese.
Il coinvolgimento di Deif in Hamas è di lungo corso, risalendo ai tempi della prima Intifada, ricordano ancora esercito e sicurezza d’Israele. Portano la sua responsabilità, nel corso degli anni, «gli attacchi terroristici e il rafforzamento di Hamas in Giudea e Samaria» e vari «attacchi suicidi contro civili israeliani». La sua uccisione è stata definita da Yoav Gallant, il ministro della Difesa d’Israele, «un passo fondamentale» per sradicare Hamas.
(Nella foto aerea la zona in cui Deif si nascondeva. Fonte: Idf)