ISRAELE – Naomi Stern: la Tel Aviv di sempre ma con qualche incertezza in più

Naomi Stern è una giovane milanese. Vive a Tel Aviv da sette anni, dove lavora per una importante azienda di produzione di siti web.
«Apro i giornali italiani e leggo cose allucinanti. Guardo fuori dalla finestra e vedo un’altra realtà, molto diversa da come viene in genere presentata nei vari articoli. La distorsione è forte», racconta Stern. «Qui a Tel Aviv andiamo tutti a lavorare, in palestra, a fare shopping. I centri commerciali sono pieni, la vita avanti come sempre. Certo con qualche accortezza in più del solito». Nella casa in cui vive Naomi c’è il mamad, la stanza di sicurezza. «In vista di un possibile attacco abbiamo aggiunto una scorta di acqua e di cibo e l’abbiamo pure attrezzata con torcia e powerbank, visto che c’è il rischio di una possibile sospensione dell’elettricità per qualche giorno», spiega Naomi. «Ah, dimenticavo, avendo un cane abbiamo fatto scorta di cibo anche per lui. Più di questo, al momento, non mi pare si possa fare». In caso di attacco particolarmente intenso «essere sottoterra è però senz’altro meglio che trovarsi al sesto piano». Per questo, «essendomi trasferita da poco in un nuovo quartiere di cui devo ancora prendere bene le misure, ho fatto un giro d’ispezione per individuare i vari bunker pubblici; è stato rassicurante: ce ne sono molti, per fortuna».