ISRAELE – Renzo Ventura: A Gerusalemme vita normale, ma dentro siamo lacerati

L’attesa per l’attacco iraniano è logorante anche da Gerusalemme. Qui vive da una decina di anni Renzo Ventura, avvocato d’origine fiorentina. «Per il momento non ho cambiato le mie abitudini e mi sembra che questa sia la regola generale. Magari i più apprensivi si tengono nelle vicinanze di un rifugio, più facile da raggiungere in caso di necessità, quello sì», racconta Ventura. «Come è sempre stato nella storia di questo paese, dove mai ci si è piegati alle circostanze avverse, si cerca di vivere il più possibile normalmente. Ma se i comportamenti esteriori sono più o meno gli stessi, qualcosa dall’inizio della guerra è cambiato nell’intimo delle persone. Questa situazione sta lasciando un segno».
Perlomeno, sottolinea l’avvocato, «il conflitto con i terroristi ha chiarito dubbi e posizioni: una delle prime certezze è che ci vogliono buttare a mare». Anche se non tutti sembrano capirlo fuori da Israele: «L’Europa purtroppo sta chiudendo gli occhi, ancora una volta. Il “vaccino” della Shoah ha ormai finito di produrre effetti». Preoccupa invece a livello interno «la mancanza di unità del paese, con un insieme di problemi che si stanno manifestando insieme: alcune azioni dei “coloni”, gli haredim che rifiutano la leva, i comportamenti da valutare sotto un profilo giuridico di alcuni ministri». E soprattutto «l’identificazione dei palestinesi con Hamas, ormai sotto gli occhi di tutti: dai tempi di Oslo abbiamo fatto un passo indietro di cent’anni».
Anche dai Ventura intanto sono state approntate riserve di acqua, latte e cibo «nel rifugio dentro casa».

(Nell’immagine grande: il mercato di Machane Yehuda)