ISRAELE – Michael Ascoli: Dedichiamo queste giornate alla riflessione
Nel suo ultimo discorso il leader di Hezbollah Hassan Nasrallah ha minacciato Haifa, città simbolo di convivenza e tra le più vicine al confine con il Libano. Da qui risponde il rabbino e ingegnere Michael Ascoli, nato a Roma, che a Haifa vive dal 2010. «È ovvio che abbiamo tutti timore, chi più, chi meno. Io personalmente sto nel mezzo», racconta rav Ascoli. «In questi giorni continuo a svolgere le attività quotidiane necessarie, rinunciando a quelle che potrebbero determinare un livello di rischio più alto. Ad esempio una maggiore lontananza da un rifugio».
Il rav auspica che siano giorni da dedicare alla riflessione. Il primo pensiero «riguarda il dove siamo arrivati, su un filo sospeso che dipende dalla capacità di qualcuno di rabbonire l’Iran e i suoi scagnozzi. Siamo sotto ricatto dei terroristi: questo è vero in modo più evidente per Israele, ma lo è per tutto l’Occidente. E purtroppo il mondo sta accettando tutto ciò». Una criticità ulteriore che si inserisce in un quadro deteriorato su più fronti e, secondo il rav, in assenza di una visione diplomatica efficace: «Dieci mesi di guerra dovrebbero averci insegnato che per quanto bravo sia il nostro esercito, e lo è, la soluzione militare di per sé non basta: non sono stati recuperati gli ostaggi e non è stata ripristinata la situazione pre-7 ottobre nel nord». Inoltre, aggiunge Ascoli, «abbiamo capito quanto decisivo sia l’appoggio militare americano e per fortuna che l’America c’è: se dovessimo guardare all’Europa non mi sentirei sicuro allo stesso modo». Per non parlare degli organismi internazionali, «che di Israele sono nemici: è una delle svolte più drammatiche di cui dobbiamo prendere atto».