7 OTTOBRE – Angelica Calò Livnè: Le monete d’oro dell’anima

Le case distrutte sui confini di Israele, i volti pallidi di madri e padri di giovani rapiti nel fulgore della gioia, della danza, dell’unione di cuori, il dolore inconsolabile delle famiglie dei soldati e delle soldatesse uccisi a sangue freddo, deturpati, lacerati, aggiungono un’altra ferita profonda al popolo d’Israele. Ci portiamo dietro le storie dei nostri nonni e dei nostri genitori nascosti sulle montagne o nei monasteri d’Europa negli anni ’40, gli orfani della Guerra di Indipendenza, dei Sei giorni, del Kippur e di tutti gli attentati terroristici di questi ultimi 75 anni. Stringiamo i pugni, i denti, ci ergiamo con le spalle erette e andiamo avanti. Da dove viene la nostra forza? Cosa ci aiuta a mettere da parte il lutto, l’offesa, l’umiliazione e a inventare nuovi metodi per comunicare, irrigare, educare, costruire e sviluppare? Il segreto è la nostra storia. La storia di un popolo che è stato schiavo, è stato nomade, è stato regno e guerriero. Un popolo che non dimentica il male subito, ma lo trasforma in rampa di lancio e riesce ad arrivare alle stelle.
Questa è per me la “pedagogia della speranza”. Questo è ciò che insegno ai miei studenti, ai miei figli, ai miei nipoti: conoscere, prima di tutto, la propria storia personale, creare il forziere prezioso dei ricordi positivi, andare indietro nel tempo e appendere sulla parete dell’anima, davanti a un faro potente, i volti di educatori, di persone amate, gli oggetti che hanno un valore nella nostra vita, le canzoni, gli scritti, i film, le poesie che ci danno emozioni e sollievo. I miei corsi di tredici lezioni a Tel Hai sono un viaggio di esplorazione nel proprio passato, un trattato di ricerca dei personaggi cari, nei quartieri dove si è vissuto, delle cerchie di amicizia nelle fasi della propria vita. Il ricordo di gesti di amore ricevuti, di attenzioni, di abbracci, confidenze, alleanze, consigli e sostegni sono fonte di energia vigorosa, sono i punti che ci fanno vincere all’olimpiade dell’umano e ci permettono di sopportare le ingiurie, la devastazione, la perdita di chi ci è caro. Sono monete d’oro puro con le quali si acquista la speranza per il futuro. Questo è il nostro vantaggio, da sempre, sui nostri nemici, su chi vuole distruggerci e annientare il nostro spirito.
La nostra forza scaturisce dal filo prodigioso che ci lega da 4.000 anni. Sono le benedizioni che abbiamo ricevuto sotto al talled dalle mani dei nonni, è l’odore delle candele che si spengono dopo aver accompagnato la cena e i canti dello Shabbat, è lo sguardo di tuo padre, che tu sai quanta fame ha sofferto a 15 anni, che ti sorride e ti dice: “Non ti preoccupare, c’è D-o benedetto!”

Angelica Edna Calo Livne dal kibbutz Sasa, sotto i missili di Hezbollah