ISRAELE – Tregua Israele-Hamas, la Casa Bianca ci crede
Il tempo stringe per un accordo per un cessate il fuoco a Gaza in cambio del rilascio degli ostaggi. Un’intesa è alla portata e potrebbe contribuire a porre fine anche ai dieci mesi di scontri tra Israele e il gruppo terroristico Hezbollah. È l’opinione espressa dall’inviato speciale Usa per il Medio Oriente Amos Hochstein. Sbarcato in Libano per cercare di evitare una escalation nell’area, Hochstein ha affermato che «non ci sono più scuse per ulteriori ritardi» per trovare un’intesa su Gaza. «Per nessuna delle parti». Per l’emissario di Joe Biden, «dobbiamo approfittare di questa finestra diplomatica. Il momento è adesso». Il 15 agosto dovrebbe rappresentare il giorno decisivo per le trattative, con gli incontri previsti a Doha per far ripartire il negoziato. Secondo i media israeliani, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha scelto i capi di Mossad e Shin Bet, David Barnea e Ronen Bar, per guidare la delegazione del proprio paese. Un segnale, sottolinea il Jerusalem Post, di un’intenzione concreta di Gerusalemme per sbloccare l’impasse. Il buon esito delle trattative dipende dalla libertà di manovra garantita a Barnea e Bar, aggiunge l’emittente Kan.
Per Hochstein una tregua a Gaza potrebbe portare anche a un ritorno alla calma nel nord d’Israele. «Aiuterebbe a trovare una soluzione diplomatica in Libano, evitando lo scoppio di una guerra più ampia», ha spiegato l’inviato Usa. Chi sembra ritenere meno probabile un conflitto su larga scala tra Beirut e Gerusalemme è la compagnia area Air France. Il vettore francese ha annunciato il ripristino da domani dei suoi voli sulla capitale libanese, sospesi lo scorso 29 luglio. Tutto bloccato invece per quanto riguarda l’aeroporto Ben Gurion di Tel Aviv. Qui l’unica, o quasi, a garantire arrivi e partenze è la compagnia di bandiera israeliana El Al.