ISRAELE – Blinken incontra Bibi: Ultima occasione per intesa con Hamas

Per il segretario di Stato Usa Antony Blinken i colloqui indiretti in corso tra Israele e Hamas sono l’ultima occasione per arrivare a un accordo su Gaza. «Questo è un momento decisivo. Probabilmente è la migliore, forse l’ultima, opportunità per riportare gli ostaggi a casa, per ottenere un cessate il fuoco e per mettere tutti su un percorso migliore verso una pace e una sicurezza durature», ha dichiarato Blinken prima di incontrare a Gerusalemme il presidente d’Israele Isaac Herzog e poi il premier Benjamin Netanyahu. Per il suo nono viaggio nello stato ebraico dal 7 ottobre, Blinken ha promesso di fare tutto il possibile per portare le parti a un’intesa.
Dopo le 48 ore di trattative in Qatar della scorsa settimana, nei prossimi giorni è previsto un nuovo round di incontri al Cairo. Washington è ottimista, ma Hamas nelle ultime 24 ore ha respinto il piano americano e pianificato a Tel Aviv un attentato fallito solo per caso.
I nodi del contendere
Secondo Netanyahu, l’esito positivo dei negoziati «non è molto probabile», anche se dopo tre ore di incontro con Blinken, il premier ha pubblicamente appoggiato l’iniziativa della Casa Bianca. «Il primo ministro ha ribadito l’impegno di Israele nei confronti dell’attuale proposta americana sul rilascio dei nostri ostaggi, che tiene conto delle esigenze di sicurezza di Israele, su cui insiste fortemente», si legge nella nota dell’ufficio di Netanyahu. Uno dei nodi, riporta l’emittente Kan, rimane il corridoio Philadelphia, lingua di pochi chilometri tra Gaza ed Egitto, al momento sotto controllo militare israeliano. Netanyahu vorrebbe mantenerne la gestione, ma avrebbe aperto a un graduale ritiro in cambio di un maggior controllo egiziano. Hamas chiede l’immediato abbandono dell’area da parte di Tsahal, opzione esclusa da Gerusalemme.
Il gruppo terroristico, assente dai negoziati in Qatar, accusa la controparte di introdurre nuove richieste e nel mentre prova a colpire nel cuore d’Israele. Il citato fallito attacco terroristico a Tel Aviv riporta ai giorni più neri della Seconda intifada. Un terrorista stava portando in uno zaino una bomba, quando quest’ultima è esplosa prima del previsto. Per puro caso solo l’attentatore è morto e una persona è rimasta ferita. Hamas ha rivendicato assieme al gruppo Jihad islamica il tentato attacco e minacciato di compierne altri simili. Lo Shin Bet sta indagando sull’accaduto e secondo i media il terrorista proveniva da Nablus, in Cisgiordania. Secondo Haim Bublil, comandante di una stazione di polizia di Tel Aviv, «è un miracolo» che non ci siano state vittime. «Se l’esplosione fosse avvenuta in un altro luogo, staremmo parlando di un disastro ben diverso».