OSTAGGI – Lettera aperta dei famigliari: Croce rossa indifferente
«Oggi, 19 agosto, ricorre la Giornata umanitaria mondiale delle Nazioni Unite. Sono anche 318 giorni in cui 115 ostaggi – uomini, donne e bambini – sono stati sottoposti a crudeltà e condizioni disumane a Gaza. Dov’è la Croce Rossa internazionale davanti a tutto questo?». Lo chiedono in una lettera aperta i famigliari degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre. Da allora, sottolineano, la Croce rossa ha fatto poco se non nulla per i loro cari. «In oltre dieci mesi, i 115 ostaggi hanno ricevuto: zero visite; zero assistenza medica; zero conferme di una sepoltura dignitosa per chi è stato assassinato».
Dal Comitato internazionale della Croce rossa non è nemmeno arrivata una «condanna delle ripetute gravi violazioni commesse da Hamas contro gli ostaggi». Per questo, accusano i famigliari dei rapiti, l’organizzazione che «professa di proteggere le vite e di difendere i diritti» ha «fallito in modo catastrofico». Non ha rispettato i suoi valori, abbandonando «115 persone – da anziani di 80 anni a bambini sotto i cinque anni – prese con la forza dai loro letti, strappate a un festival musicale e strappate alle loro famiglie da 319».
La lettera si conclude con un appello a cambiare rotta. «Croce rossa internazionale, la vostra inazione parla chiaro. Il vostro silenzio è assordante. È ora di essere all’altezza del vostro mandato. È ora di agire».