ISRAELE – La ferrovia unisce il paese, anche in tempo di guerra
La “normalità” di Israele in questa estate di guerra scorre anche sui binari del suo sistema ferroviario. Sessantasei stazioni e un totale di 1.138 chilometri, di proprietà statale. Non solo tutte le stazioni sono aperte, ma nessuna comunicazione è stata interrotta con le aree più esposte ad eventuali attacchi da parte dell’Iran o dei suoi alleati. In un paio d’ore, partendo da Tel Aviv, si possono così raggiungere sia Nahariya che Sderot. La prima, al confine con il Libano, teme in ogni momento un attacco di Hezbollah e tiene pronti i rifugi. La seconda, travolta dai terroristi di Hamas lo scorso 7 ottobre, si trova a pochi chilometri dalle aree di combattimento a Gaza.
La stazione di Sderot, all’occorrenza un bunker, è stata riaperta a marzo. Vari treni assicurano un collegamento con la “capitale” regionale Beer Sheva così come con le località di Netivot e Ofakim, segnate entrambe dal 7 ottobre. In questa parte del paese i viaggiatori sono oggi pochi: qualche civile e soprattutto soldati, in transito da casa alle basi in cui prestano servizio (e viceversa). Più affollata la linea Tel Aviv-Gerusalemme, utilizzata da un buon numero dei passeggeri in transito all’aeroporto Ben Gurion, l’unico collegamento aperto tra Israele e il resto del mondo. Per andare dalla capitale alla Città Bianca ci vogliono poco più di trenta minuti. Con la precedente linea d’epoca ottomana il tempo di percorrenza era oltre il doppio rispetto a quello attuale. Quando fu inaugurata, il 26 settembre del 1892, per salire fino agli ottocento metri di Gerusalemme si impiegavano tra le tre e le sei ore, partendo tra l’altro da Jaffa visto che Tel Aviv ancora non esisteva.
La ferrovia dell’alta velocità tra Gerusalemme e Tel Aviv è stata inaugurata nel 2018, nel 70esimo anniversario dalla fondazione dello Stato ebraico, imprimendo una svolta a un sistema in crescita ma ancora lacunoso sotto vari punti di vista. Per l’elettrificazione totale della rete si dovrà attendere ancora. Almeno il 2030, scrivono alcuni organi di informazione. Restano poi da inserire nel sistema alcune importanti città oggi non raggiungibili con il treno. Come Eilat, località tra le più turistiche d’Israele, separata dal resto del paese da centinaia di chilometri di deserto. Oppure Nazareth, in Galilea, che sarà la destinazione di una nuova linea in costruzione con partenza da Haifa. L’inaugurazione è prevista per il 2027 e sono attesi circa 120mila passeggeri al giorno.
Adam Smulevich