PARALIMPIADI – Una settimana al via, le ambizioni di Italia e Israele
Per la prima volta nella storia il logo di Olimpiadi e Paralimpiadi è lo stesso, per marcare l’appartenenza al medesimo progetto e a una visione e filosofia comune: lo sport «cambia le vite». Lo sanno bene gli oltre 4.400 atleti in arrivo a Parigi, dove tra una settimana esatta inizierà la 17esima edizione dei Giochi paralimpici. Numeri da record per l’Italia, con una competitiva delegazione di 141 atleti (71 le donne, 70 gli uomini). La schermitrice Bebe Vio è il nome più noto, anche se portabandiera della cerimonia inaugurale per le donne sarà la mezzofondista Ambra Sabatini, mentre per gli uomini l’onore è toccato al nuotatore Luca Mazzone. L’Italia arriva in Francia forte del bottino di 69 medaglie conquistate nella precedente edizione di Tokyo. Anche stavolta gli azzurri «daranno il massimo per accendere nel cuore di tante persone la passione per uno sport senza differenze e senza barriere», afferma il comitato italiano.
Sarà della partita anche Israele: a Tokyo vinse nove medaglie, sei delle quali d’oro. Tra i protagonisti di allora ci fu il due volte campione Ariel Malyar, che ci riproverà a Parigi in compagnia del fratello gemello Marc. Affetti entrambi da paralisi cerebrale dalla nascita, con il nuoto hanno trovato una strada. In vasca scenderà tra gli altri anche Iyad Shalabi, arabo israeliano e tra i più esperti in assoluto avendo già partecipato a quattro Paralimpiadi (due anche per lui gli ori a Tokyo).
Speranze di medaglia pure tra le donne: nel tennis in carrozzina ci sarà il debutto olimpico Maayan Zikri, una delle più giovani della squadra israeliana, che ha subito l’amputazione delle gambe all’età di 10 anni. Veterano della disciplina tra i maschi è invece Guy Sasson, numero tre del ranking. Disputerà lo stesso torneo un sopravvissuto. Si tratta di Adam Berdichevsky del kibbutz Nir Yitzhak, dove sette persone hanno perso la vita il 7 ottobre 2023. È alla sua terza Paralimpiade ma questa avrà un sapore speciale, perché sarà il portabandiera del suo paese insieme alla giocatrice di goalball Lihi Ben David. «La considero una dimostrazione di apprezzamento per il duro lavoro svolto negli ultimi mesi, dopo tutto quello che io e la mia famiglia abbiamo passato», ha dichiarato in una nota Berdichevsky, che si è detto orgoglioso di rappresentare idealmente tutti i kibbutz e moshav della zona di confine con Gaza travolti in ottobre da Hamas.
(Nell’immagine: Shalabi festeggia una sua vittoria a Tokyo)