USA – Dalla Yeshiva alla Brandeis, scelte “sicure” per studiare
La Yeshiva University è l’ateneo di riferimento dell’ebraismo modern orthodox. Ha sede a New York e accoglie studenti da tutto il mondo. Quest’anno i suoi corsi delle sue facoltà – da medicina a giurisprudenza, da psicologia a studi ebraici – saranno più affollati del solito. In autunno l’ateneo prevede di ospitare il maggior numero di studenti da quindici anni a questa parte. Nell’ultimo anno accademico l’università ha ricevuto il maggior numero di domande di ammissione della sua storia e la lista d’attesa per il 2024 è doppia rispetto all’anno precedente, si legge sul sito Inside Highered, dedicato al mondo dell’università Usa.
Sono circa 6mila gli studenti in totale che ogni anno frequentano la Yeshiva University. Un numero cresciuto nel corso dell’ultimo anno a causa delle proteste pro palestinesi in diversi campus universitari. In primavera, spiega Inside Highered, l’ateneo ha registrato un più 75% nei trasferimenti da altri atenei. Secondo il rabbino Ari Berman, presidente dell’ateneo, gli studenti «vogliono un’istituzione che sviluppi la loro identità, basata su valori che condividono e che allo stesso tempo offra una proposta accademica di eccellenza». Inoltre, non si vogliono preoccupare del clima politico nel campus «per potersi concentrare sui loro studi».
Berman sottolinea come l’aumento delle iscrizioni si sia registrato già prima della guerra a Gaza e delle successive proteste studentesche contro Israele. L’introduzione di nuovi programmi di ricerca, tra cui quello in intelligenza artificiale, ha favorito la crescita. Dall’altro lato le tensioni post 7 ottobre «hanno accentuato la nostra diversità e accelerato il nostro sviluppo».
Anche la Brandeis University, istituzione laica fondata dalla comunità ebraica della zona di Boston nel 1948, ha registrato un aumento delle domande di iscrizione. Così come un’altra università privata ebraica, la Touro di New York, che prevede un aumento del 10% nelle iscrizioni per l’anno accademico 2024/2025. Qui gli studenti ebrei rappresentano l’80% del totale (circa 5mila iscritti).
«Vogliamo fare di Touro un luogo che possa accogliere tutti, ma in particolare far sentire a proprio agio gli studenti ebrei», ha dichiarato all’emittente Abc il presidente Alan Kadish. D’altro canto Kadish ha espresso preoccupazione per questo fenomeno. «Per gli ebrei americani sarebbe un passo indietro se ci fosse solo un certo numero di università che possono considerare luoghi sicuri e accoglienti».