GECE – Parano: La famiglia nei secoli per conoscere l’ebraismo siciliano
In vista della Giornata Europea della Cultura Ebraica, il giornalista Alan Davìd Baumann ha intervistato l’avvocato Carola Parano, a cui si deve l’organizzazione del convegno “La Famiglia nei Secoli”, in programma a Siracusa domenica 15 settembre.
Avvocato, conferma che l’appuntamento è nella Sala Consiliare del Comune di Siracusa?
«Lo confermo: è con immensa gioia – sebbene sia stata una attività particolarmente delicata visto il tema – che coordino questa con altre attività professionali. La Giornata Europea della Cultura Ebraica compie quest’anno 25 anni ed è storicamente e simbolicamente importante per una città che fino alla Grande Inquisizione – iniziata in terra iberica nel 1492 e pochi anni dopo in Sicilia e negli altri territori italiani sottomessi alla corona spagnola – contava più di 5.000 presenze ebraiche nella Giudecca presente sull’isola di Ortigia».
Perché l’evento è dedicato alla “Famiglia nei Secoli”?
«Alla Gece partecipano 27 paesi europei e conta ormai migliaia di visitatori ogni anno. Quest’anno la tematica è “La famiglia”. Lo dice la Bibbia: una famiglia è anzitutto costituita da una coppia, cresce, si moltiplica… diventa comunità. L’associazione “KR Solutions ASD e C” che presiedo ha avuto subito questa intuizione condivisa con l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Posso confidare in anteprima, che si parlerà anche della Schola Siciliana in modo inedito».
Non ritiene che l’atmosfera politica internazionale, possa danneggiare questa rassegna europea?
«Mi auguro di no. La cultura non dovrebbe essere terreno di scontro della politica. Di recente si è visto apertamente come essere antiisraeliano sia strettamente legato a essere antisemita. La recente pubblicazione di una lista di “sionisti” mi ricorda il nazismo. La Giornata Europea della Cultura Ebraica si è sempre svolta con particolare attenzione dei media e della popolazione europea. Grazie ai nomi di prestigio attesi al nostro evento, in arrivo anche dall’Italia e dall’estero, ci auguriamo che riscoprire una cultura vissuta in simbiosi con il territorio e che come altrove, arricchisce sotto diversi aspetti la quotidianità e la storia locale, possa essere un messaggio compreso anche da coloro che si celano dietro a delle bandiere, negando non solo una cultura plurimillenaria, ma anche ogni aspetto di pace tra i popoli e la volontà di crescita».
Il 19 novembre 2023, ha presentato il libro del professor Massimo Giuliani Gerusalemme e Gaza – Guerra e pace nella terra di Abramo, dove ha menzionato gli” Accordi di Abramo”. Li ritiene ancora attuali?
«Sì. Ritengo che il tentativo di normalizzazione dei rapporti tra i Paesi arabi e Israele passi attraverso scambi commerciali e culturali, sotto il buon auspicio dello stesso padre Abramo. Mi auguro che si completi il percorso intrapreso prima del 7 ottobre e che i restanti paesi mediorientali aderiscano a questi storici sviluppi geopolitici»
Per concludere questo nostro incontro, avvocato Parano, si sente minacciata per questa intraprendenza nella diffusione di questi valori?
«Se dovessi sentirmi minacciata ogni qual volta volessi adoperarmi per diffondere legalità, cultura, pace e soprattutto onestà, non riuscirei a vivere con tranquillità. Sono entusiasta di essere siciliana dal mio primo battito d’ali. La mia vita, specialmente quella professionale, trova ogni tanto delle voci contrastanti, riscuote commenti, critiche, credo come accada a tutti coloro che si danno da fare per portare avanti nella società delle scelte corrette o delle idee nuove, come in occasione di questa GECE 2024. La cosa che può darmi fastidio è la mistificazione di alcuni, talvolta anche per mezzo della stampa. Sono certa però che “La Famiglia nei Secoli” riuscirà riscuotere un giusto apprezzamento».
Alan Davìd Baumann