INFORMAZIONE – Quando la censura viene dalla stampa

Indagare, riferire, illustrare, informare, fare riflettere. Sono questi gli obiettivi di una stampa al servizio del cittadino, non importa se lettore di un giornale, radioascoltatore o fruitore del web. La politica attiva invece no, non fa parte della missione istituzionale di una testata che si voglia libera. Certo, nel gioco dei media è ammesso sposare una battaglia o manifestare le proprie preferenze per quel politico o, meglio sarebbe, per alcune scelte di qualche amministratore. Qua in occidente, poi, si dà tutto per scontato dimenticando che in tanti paesi i giornalisti non sono affatto liberi: da questo punto di vista gli appelli ai governi perché garantiscano la libertà della stampa e l’incolumità dei giornalisti vanno sempre appoggiati. Eppure, dalla lettera-appello che 58 fra organizzazioni giornalistiche e ong hanno inviato all’alto rappresentante della politica estera dell’Ue, Josep Borrell, traspare qualcosa di inquietante. Perché non si tratta (solo) di un testo per la libertà della stampa e la tutela dei giornalisti ma di un appello contro. Contro Israele considerato non una democrazia in lotta contro il radicalismo islamico fomentato dall’Iran, campione di violenza domestica e internazionale, ma come un’entità assassina, violenta, torturatrice. Della quale si arriva a chiedere nientemeno che l’espulsione dagli accordi di associazione con l’Ue.
In questo caso le associazioni dei giornalisti non solo rincorrono la politica ma la superano in corsa. Un segnale spaventoso: Israele è in guerra con Hamas? E noi chiediamo l’allontanamento dello stato ebraico dall’Europa. Noi giornalisti riteniamo che la libertà di stampa, leggi la democrazia, in Israele sia in pericolo? Anziché invocare la fine della guerra meglio assestare una pedata nei denti a chi rischia la vita tutti i giorni per estrarre civili innocenti dai tunnel della morte. Fra i firmatari della lettere appello c’è la Fnsi italiana in compagnia della European Federation of Journalists (Efj) e di una serie di sigle analoghe dai paesi più diversi: non mancano la Tgs e la Gcd, due sigle turche, la Ppf pachistana e ben tre organizzazioni spagnole (Fape, Fesp e Spa-Fesp): sono le nuove sentinelle della nostra libertà (di essere sempre contro Israele).

dan.mos.