LE REAZIONI – La solidarietà di Tajani. L’ambasciatore italiano alla veglia

La notizia del ritrovamento dei corpi dei sei ostaggi trucidati da Hamas non ha suscitato particolari reazioni nella politica italiana. Uno dei pochi a commentare è stato il ministro degli Esteri e vicepremier Antonio Tajani: in un messaggio diffuso via X l’inquilino della Farnesina ha espresso «profondo cordoglio e vicinanza al popolo di Israele per l’uccisione di sei ostaggi rapiti da Hamas lo scorso 7 ottobre». L’Italia «è in prima linea» per la pace in Medio Oriente, ha poi aggiunto il ministro, declinando questo sforzo in due direzioni: la richiesta di «immediato cessate il fuoco» per garantire la «liberazione degli ostaggi» e l’erogazione di aiuti «alla popolazione palestinese». Ieri Luca Ferrari, il neo ambasciatore italiano in Israele, è stato a una veglia organizzata dal forum dei familiari degli ostaggi a Tel Aviv. «È stato un momento toccante e doloroso», ha riferito il diplomatico, che indossava una spilla gialla all’altezza del cuore in segno di solidarietà.
Sulla vicenda è intervenuta nelle scorse ore la presidente Ucei Noemi Di Segni, ricordando la «barbarie di cui è capace Hamas», confermata da quest’ultima strage ai danni di civili inermi. Una barbarie purtroppo legittimata anche in Italia da «istituzioni ed accademici che continuano a disconoscere lo stupro, la tortura e l’abuso», ha accusato la leader Ucei. Questo, ha poi esortato, «è il momento dell’unione e della coesione». Ma anche quello «di far comprendere chi è Hamas» e chi è alle spalle «il suo mandante, contro il quale Israele agisce in difesa».