CALABRIA – Dialoghi e incontri nel segno del cedro
Sotto il dominio spagnolo la Calabria espulse i suoi cittadini ebrei due volte. La prima, come misura temporanea, nel 1511. La seconda, definitiva, nel 1541.
Né i regnanti di Spagna, né i loro rappresentanti, né l’Inquisizione poterono però “espellere” dalla Calabria il cedro, frutto simbolo non solo del territorio ma anche di quella identità sradicata con violenza e spesso anche nel sangue. Nessun frutto come il cedro incarna infatti l’essenza di Sukkot, la Festa delle Capanne, ed è ormai una tradizione consolidata la presenza nella Riviera dei Cedri di rabbini da tutto il mondo, qui in genere da luglio a settembre per selezionare gli agrumi più adatti per la solennità che conclude il ciclo delle prime feste del nuovo anno ebraico.
C’è anche questa suggestiva sfumatura ad animare il “Cedro festival” al via domani nel comune di Santa Maria del Cedro, con quattro giornate di incontri sul frutto e sulla cultura mediterranea di cui è l’incarnazione. Gran finale domenica sera con un evento interreligioso cui parteciperanno tra gli altri, assieme alle autorità istituzionali e a rappresentanti cattolici, valdesi, greco-ortodossi, buddisti e islamici, la presidente Ucei Noemi Di Segni, il vicepresidente Ucei Giulio Disegni e Cesare Moscati, il rabbino capo di Napoli.
«Calabria è convivenza», recita lo slogan dell’iniziativa. «Ed è proprio così. La giornata testimonierà la nostra volontà di vivere insieme, valorizzando ogni differenza», afferma Roque Pugliese, referente della Sezione ebraica di Palmi. «È significativo che tutto questo avvenga sotto il segno del cedro, frutto antico che i contadini calabresi hanno mantenuto puro con il loro lavoro». Rilevante è anche lo spazio pubblico assunto da «un piccolo ebraismo locale che, a cinque secoli dall’espulsione, vive in Calabria ed è riconosciuto come tale: il nostro è un tikkun territoriale, una riparazione».
Ferve anche il lavoro per la Giornata Europea della Cultura Ebraica di domenica 15 settembre. Una cinquantina gli eventi in preparazione nella sola Calabria, con molte città protagoniste. Nell’occasione, anticipa Pugliese, sarà esposta al museo nazionale di Reggio Calabria la Stele di Strongoli, epitaffio cinquecentesco dedicato a «Yehudah il medico, figlio di Rahamim». A Zambrone, su iniziativa dell’amministrazione comunale, sarà invece svelato un momento dedicato a Cusina De Pastino, tra le prime donne medico chirurgo nella Calabria del Quattrocento.