CALCIO – Italia e Israele al debutto, lunedì la prima sfida

L’Italia, per rilanciarsi dopo un Europeo a dir poco catastrofico. Israele, per provare a sorprendere, perché i pronostici sono tutti contro.
È di nuovo tempo di Nations League, la competizione calcistica europea per squadre nazionali e le due compagini sono state sorteggiate insieme nel girone B. Prima sfida il 9 settembre in campo neutro, a Budapest, perché in Israele non si più giocare a causa della guerra. Ritorno il 14 ottobre a Udine, in una partita che ha già fatto discutere per via della mancata concessione del patrocinio da parte dell’amministrazione comunale. «Intendiamo tenere Udine lontana da divisioni e scontri in materia di geopolitica, che peraltro esula dalle nostre competenze», aveva sostenuto il primo cittadino Alberto Felice De Toni in una intervista.
Prima di fronteggiarsi a Budapest, le due nazionali esordiranno in queste ore contro i due top team del girone: gli azzurri giocano con la Francia di Kylian Mbappé, Israele con il Belgio di Romelu Lukaku. La squadra israeliana non dovrà poi fare molta strada per affrontare gli azzurri lunedì sera nella capitale magiara, perché il debutto con il Belgio si disputerà nell’ungherese Debrecen per l’indisponibilità di Bruxelles ad ospitare l’incontro per «motivi di sicurezza».
Tra poche ore comunque parlerà solo il campo, con i suoi novanta minuti di gioco e agonismo. «Affronteremo partite di altissimo livello, che ci daranno ulteriore esperienza in vista delle qualificazioni al Mondiale», ha spiegato il ct azzurro Luciano Spalletti, indicando l’obiettivo un tempo scontato e oggi purtroppo non più del Mondiale, come insegnano le due defezioni consecutive dell’Italia a Russia 2018 e Qatar 2022. Israele ha giocato in un Mondiale una sola volta, nel 1970 in Messico, incontrando sul suo cammino anche l’Italia e ottenendo uno storico pareggio a reti bianche (era l’Italia di Rivera e Mazzola, poi sconfitta in finale dal Brasile di Pelè). Chissà che questo rodaggio d’eccellenza con Francia, Belgio e Italia non possa aiutarla a fare un salto di qualità, aprendo a Israele, guidata da aprile dal nuovo allenatore Ran Ben Shimon, la prospettiva di una qualificazione. Un obiettivo ora forse non più arduo come in passato visto l’allargamento da 32 a 48 squadre del prossimo torneo, in programma nel 2026 tra Stati Uniti, Canada e Messico. Sullo sfondo resta un altro tema: la richiesta di sospensione della federazione israeliana dalla Fifa, richiesta da quella palestinese e sostenuta anche da vari paesi arabi. La decisione del massimo organismo mondiale del pallone è stata rinviata già due volte, l’ultima pochi giorni fa.

a.s.

(Nella foto della Israel Football Association: un precedente incontro tra le nazionali di Italia e Israele)