OSTAGGI – Il Global Imams Council condanna la violenza di Hamas

«Prendere di mira e brutalizzare i civili, soprattutto quelli indifesi e trattenuti contro la loro volontà, è un atto di malvagità assoluta e una grave violazione delle leggi stabilite da tutte le principali tradizioni religiose, Islam incluso».
È una ferma condanna quella espressa dal Global Imams Council dopo l’assassinio a sangue freddo dei sei ostaggi israeliani da parte di Hamas. Fondata dopo l’invasione irachena e siriana dell’Isis e non nuova a prese di posizione contro l’odio, l’ong islamica raggruppa oltre 1400 leader religiosi musulmani in tutto il mondo, sciiti e sunniti, con l’obiettivo di contrastare e disinnescare il radicalismo interno a quel mondo. Una piccola ma significativa goccia nel mare di tanta violenta intolleranza, anche perché il documento è stato emesso nel corso di un seminario in Iraq, paese che ha più volte guardato verso Israele (anche in questi mesi) con propositi distruttivi.
«Riteniamo Hamas direttamente responsabile della morte e della sofferenza di tutte le vite innocenti perse dal 7 ottobre, poiché le sue azioni non solo hanno portato morte e distruzione nella regione, ma hanno anche causato immense sofferenze al popolo palestinese», precisano gli imam aderenti alla ong, definendo le tattiche di Hamas «sconsiderate e disumane» per l’utilizzo di scudi umani, per aver intensificato il ciclo delle violenze e più in generale per aver indebolito la causa della giustizia e della pace. Il Consiglio Globale degli Imam si scaglia anche contro il regime iraniano, che a suo dire «condivide la stessa responsabilità per queste tragedie, per via del continuo sostegno e appoggio alle azioni di Hamas». Chissà cosa penserà di questa nota Ahmad al-Tayyib, Grande Imam dal 2010 di Al-Azhar, la massima espressione dell’Islam sunnita, che aveva definito il 7 ottobre un’azione di «resistenza dell’orgoglioso popolo palestinese».