ROMA – Israele e il conflitto visti da Sasa

Israele ha un segreto ed è «non avere il privilegio di desistere».
Su questo tema si confronteranno stasera al Centro Ebraico Il Pitigliani di Roma quattro oratori, per parlare del conflitto in generale e in particolare di come lo si vive a Sasa, kibbutz dell’Alta Galilea al confine con il Libano, costantemente esposto al fuoco dei terroristi di Hezbollah.
A Sasa vivono i coniugi Angelica Edna Calò Livne e suo marito Yavne, che porteranno entrambi una testimonianza. Al loro fianco nell’iniziativa, in programma alle 21, il vicepresidente dell’Organizzazione Sionistica Mondiale Gil Segal e il dirigente della stessa Dror Morag.
«Da dove viene la nostra forza? Cosa ci aiuta a mettere da parte il lutto, l’offesa, l’umiliazione e a inventare nuovi metodi per comunicare, irrigare, educare, costruire e sviluppare?», si è chiesta in una recente riflessione su queste pagine Calò Livne. Romana di nascita, israeliana di adozione, educatrice per vocazione, si è data questa risposta: «Il segreto è la nostra storia. La storia di un popolo che è stato schiavo, è stato nomade, è stato regno e guerriero. Un popolo che non dimentica il male subito, ma lo trasforma in rampa di lancio e riesce ad arrivare alle stelle».

(Nell’immagine: Angelica e una donna araba nel frutteto di Sasa)