7 OTTOBRE – Usa incriminano Hamas mentre sale numero gazawi coinvolti
Se per Hersh nulla più può essere fatto, che il suo volto e la sua voce suonino come un «immediato campanello d’allarme» affinché l’impegno internazionale per il rilascio degli altri 101 ostaggi, quelli per cui ancora qualcosa si può fare sia massimo.
L’ok di Jon Polin e Rachel Goldberg alla condivisione pubblica dell’ultimo video estorto dagli aguzzini a loro figlio a Gaza, prima che gli stessi lo uccidessero a sangue freddo, è stato accompagnato da un appello «al mondo» perché ogni strada sia tentata a quel fine. «Nessun’altra famiglia dovrebbe sopportare quello che abbiamo passato noi», hanno spiegato i genitori di Hersh, diventati un simbolo di questa battaglia.
Sulla spinta dell’uccisione del 23enne con cittadinanza israeliana e statunitense, è intanto da registrare la mossa del Dipartimento di Giustizia Usa: l’incriminazione per terrorismo del leader di Hamas Yahya Sinwar e di altri cinque esponenti di primo piano dell’organizzazione terroristica. Un’azione possibile a livello giuridico perché le vittime americane del 7 ottobre sono più di 40. «Stiamo indagando l’omicidio di Hersh Goldberg-Polin e di tutti i brutali assassini di cittadini americani come atti di terrorismo», ha dichiarato il procuratore generale Merrick Garland. Un’altra notizia in qualche modo collegata è stata diffusa nelle stesse ore dal Canale 12 israeliano: i cittadini di Gaza coinvolti in modo diretto nei massacri sarebbero il doppio di quanto immaginato finora. Il Canale 12, citando fonti dell’esercito, ha parlato di 3.800 miliziani dell’unità Nukhba e 2.200 civili infiltratisi con loro in territorio israeliano, più altri 1.000 terroristi impegnati nel lancio di razzi dalla Striscia.