FIRENZE – Noa incanta il Verdi alla chiusura del Balagan Café

Ha esordito cantando There must be another way, in lizza all’Eurovision del 2009, scritta insieme a Gil Dor e alla collega araba Mira Awad. Ha concluso con Beautiful that way, il suo brano più noto, colonna sonora del film premio Oscar La vita è bella .
Standing ovation finale e tante emozioni, al Teatro Verdi di Firenze, per un concerto della cantante israeliana Noa dedicato alla pace La performance della popolare artista e attivista, prevista nel giardino della sinagoga ma trasferita al chiuso per via del maltempo, ha concluso la dodicesima edizione del Balagan Café, il festival estivo a cura della Comunità ebraica fiorentina dedicato quest’anno alla ferita del 7 ottobre e al tema “Dove comincia la pace”.
«Questo è il punto culminante di dodici anni di Balagan Café», ha spiegato in apertura di serata il presidente della Comunità ebraica Enrico Fink. «Siamo qui, in questa sala, alla fine di un anno terribile. I morti ci impediscono di respirare. E se è vero che le guerre a volte distruggono ciò che si è nel tempo costruito con fatica, qui a Firenze abbiamo dato un esempio differente, un esempio positivo». L’emblema di ciò è stato proprio il Balagan, «dove abbiamo ospitato tante e diverse opinioni, lasciando sempre aperto un canale di comunicazione: ecco forse spiegato il motivo per cui abbiamo resistito».
Trascinante la performance sul palco di Noa, intervallata da riflessioni in inglese e italiano. Oltre a brani classici del suo repertorio, l’artista ha proposto quattro canzoni inedite di un nuovo progetto. Una delle quali ispirata alla poesia Il fiume e l’oceano di Khalil Gibran, che insegna a non avere paura dei cambiamenti, perché «solo entrando nell’oceano la paura diminuirà, perché solo allora il fiume saprà che non si tratta di scomparire nell’oceano, ma di diventare oceano».

(Foto: Simone Soverchia)