GORIZIA – Storie ebraiche di confine, da Michelstaedter a Luzzatto

Isacco Samuele Reggio (1784-1855) fu un celebre rabbino, tra i diffusori in Italia delle idee della “Scienza del Giudaismo”. Carolina Luzzatto (1837-1919) fu una giornalista di valore, prima donna italiana a dirigere un quotidiano. Carlo Michelstaedter (1887-1910) fu un geniale filosofo, dalla vita troppo breve.
Tre figure tra le tante che testimoniano la vitalità di una Gorizia ebraica che fu e che hanno in comune la sepoltura nel cimitero di Valdirose, da anni al centro delle cure della Fondazione Beni Culturali Ebraici in Italia con un progetto di riqualificazione e restauro dell’area. Alcune delle «storie di confine» di cui è custode, a cavallo tra l’italiana Gorizia e la slovena Nova Gorica nel cui territorio il cimitero è locato, saranno raccontate dall’architetto Andrea Morpurgo nell’ambito di un evento promosso a Pordenone per giovedì 12 settembre alle 18 dalla locale Associazione Storica Società Operaia di Mutuo Soccorso e Istruzione.
«Sarà un’opportunità per parlare della storia della Gorizia ebraica più in generale e del cimitero in particolare», annuncia Morpurgo. «Ma ci sarà anche modo di parlare del progetto della Fondazione e di come il retaggio ebraico goriziano abbia rappresentato uno dei punti qualificanti del dossier con cui Gorizia e Nova Gorica sono state proclamate assieme capitali europee della cultura per il 2025». Con l’occasione non solo il cimitero, ma anche la sinagoga, saranno inseriti in percorsi di conoscenza e condivisione. Operativamente, rispetto al cimitero, è arrivata intanto l’approvazione della sovrintendenza slovena «al masterplan che abbiamo presentato per il restauro; stiamo ora predisponendo una gara riservata alle imprese locali, per poter “cantierizzare” al più presto un primo lotto pilota». L’auspicio di Morpurgo è che dalle istituzioni locali «possano ora arrivare forme di finanziamento che ci aiutino a concludere questo impegno».