GECE – Tre mostre a Roma per raccontare la famiglia

Tre mostre celebreranno a Roma il tema della famiglia, filo conduttore della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Sulla cancellata del Tempio Maggiore sarà allestita l’esposizione fotografica Centoventi anni di matrimonio al Tempio Maggiore. Famiglia e tradizione degli ebrei di Roma, con immagini che ripercorrono oltre un secolo di storia all’ombra della sinagoga. Sarà la prima ad essere svelata, domenica mattina, al pubblico. All’interno del Museo ebraico sarà poi possibile visitare due ulteriori mostre: La famiglia Del Monte nei secoli. Arte, Storia e Memoria, curata dal museo stesso. E negli spazi adiacenti Legami. Ritratti familiari di artisti ebrei del Novecento, su iniziativa del Centro di Cultura Ebraica comunitario. La prima si incentra su una famiglia «capace di donare e diffondere cultura anche nei periodi più duri e cupi». La seconda ha invece il proposito di gettare «uno sguardo intimo e profondo sulle famiglie di origine ebraica di alcuni artisti del Novecento».
Nel corso di una conferenza stampa, il presidente della Comunità ebraica della capitale Victor Fadlun ha dedicato le mostre e più in generale la Giornata «a famiglie oggi interrotte e sospese». Quelle cioè degli ostaggi nelle mani di Hamas, nei tunnel dell’orrore, da quasi un anno. «Non ci sono solo ebrei tra loro, ma anche beduini e cristiani. E non solo israeliani, ma anche stranieri. Vogliamo, preghiamo, pretendiamo che queste persone tornino alle loro famiglie», ha dichiarato Fadlun. Al suo fianco Giorgia Calò e Olga Melasecchi, direttrici rispettivamente del Centro di Cultura Ebraica e del Museo ebraico. Ma anche l’ex ministro della Cultura Massimo Bray, oggi direttore generale dell’Enciclopedia Treccani, che parteciperà a un evento su “America, Israele, Italia, Cina. Genio letterario ed epopee familiari”, relazionando sul libro di Jonathan Kaufman Gli ultimi re di Shangai (Treccani Libri).
Il programma delle altre iniziative nella capitale è ricco e spazia dal Tempio Maggiore al Museo ebraico, da Largo 16 ottobre all’Ospedale Israelitico. Dopo i saluti del presidente Fadlun e della vicepresidente con delega alla Cultura Antonella Di Castro, si aprirà nei Giardini del Tempio alle 11 con un incontro con il rabbino capo Riccardo Di Segni, Linda Laura Sabbadini ed Enzo Campelli che, moderati da Claudio Procaccia, parleranno di famiglia nell’ebraismo. Nel delineare i vari incontri, ha spiegato Calò, «ci siamo ispirati a un insegnamento del rabbino inglese Jonathan Sacks, secondo il quale gli ebrei sono sopravvissuti in diaspora grazie a tre elementi: il senso della famiglia, il senso di comunità, la fede».