ISRAELE – Bibi promette vendetta contro missile degli Huthi

Con il nord d’Israele bersagliato da Hezbollah, la guerra contro Hamas arrivata al 345esimo giorno, un’altra organizzazione terroristica è tornata a minacciare lo stato ebraico: gli huthi. Un missile a lungo raggio sparato dai ribelli yeminiti ha colpito in mattinata una zona centrale d’Israele, senza causare vittime o danni. È però la prima volta che un missile del movimento sciita finanziato dall’Iran riesce a penetrare così in profondità nel territorio israeliano.
Il missile è stato lanciato intorno alle 6:21 dallo Yemen e dieci minuti dopo le sirene hanno suonato in tutto il centro d’Israele. Gli huthi sostengono che il missile ha raggiunto velocità ipersoniche e avrebbe raggiunto l’obiettivo in 11 minuti. L’esercito israeliano ha aperto un’indagine per capire come mai il missile non sia stato intercettato. Dal comando centrale non sono però cambiante le istruzioni alla popolazione civile: posti di lavoro, scuole e asili sono rimasti aperti. «Gli huthi dovrebbero già sapere che noi esigiamo un prezzo pesante per ogni tentativo di danneggiarci», ha affermato il primo ministro Benjamin Netanyahu, aprendo la riunione settimanale del suo gabinetto. «Chi ha bisogno di un promemoria è invitato a visitare il porto di Hodeida». Un riferimento all’attacco compiuto lo scorso 20 luglio da Tsahal contro il principale porto controllato dagli huthi in Yemen.
Negli ultimi 11 mesi il gruppo terroristico sostenuto dall’Iran ha sparato oltre 220 missili e droni contro Israele, per lo più verso la città più meridionale di Eilat. La maggior parte è stata intercettata, ma il 19 luglio un drone è riuscito a superare le difese antimissile, colpendo un edificio a Tel Aviv e uccidendo una persona.

(Foto del portavoce del governo d’Israele)