ISRAELE – Bibi contro Starmer su vendita di armi. Il caso tedesco

«Dopo il massacro di Hamas del 7 ottobre, il precedente governo britannico è stato chiaro nel suo sostegno a Israele. Purtroppo, quello attuale sta inviando messaggi contrastanti». In un’intervista al Daily Mail, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha espresso dure critiche nei confronti del governo del Regno Unito guidato dal laburista Keir Starmer. In particolare dopo la decisione di Londra di sospendere in parte la fornitura di armi a Gerusalemme e di ritirare il ricorso alla Corte Internazionale dell’Aja contro la richiesta di arresto di Netanyahu e del suo ministro della Difesa Yoav Gallant. Due decisioni che lanciano «un messaggio orribile» (perché favorevoli) a Hamas, ha accusato il premier israeliano. Il governo Starmer, ha aggiunto, «afferma che Israele ha il diritto di difendersi, ma mina la nostra capacità di esercitare tale diritto sia ribaltando la posizione del Regno Unito sulle assurde accuse del procuratore della Corte penale internazionale contro Israele, sia bloccando la vendita di armi mentre combattiamo contro l’organizzazione terroristica genocida responsabile del massacro del 7 ottobre».
All’inizio del mese la Gran Bretagna ha sospeso 30 licenze di esportazione di armi verso Israele, sostenendo l’esistenza di un «rischio reale» che le armi vengano usate in violazione del diritto umanitario internazionale.
Sull’invio di armi a Israele anche la Germania è al centro dell’attenzione. Secondo fonti dell’agenzia Reuters, Berlino avrebbe temporaneamente sospeso le nuove esportazioni belliche verso Gerusalemme. Il motivo sarebbero alcune cause intentate contro il governo federale per ottenere un blocco definitivo delle forniture. «Non esiste alcun boicottaggio tedesco delle esportazioni di armi contro Israele», ha chiarito un portavoce del governo, commentando la notizia diffusa da Reuters.
Nel 2023 la Germania ha approvato esportazioni militari verso Israele per un valore di 326,5 milioni di euro, secondo i dati del ministero dell’Economia. Da gennaio ad agosto la cifra è crollata a 14,5 milioni. «Il governo federale decide sulla concessione di licenze per l’esportazione di armi caso per caso e alla luce della rispettiva situazione dopo un attento esame, tenendo conto di considerazioni di politica estera e di sicurezza e in conformità con i requisiti legali e politici», ha spiegato un portavoce del ministero dell’Economia, ribadendo come non ci sia nessun divieto di esportare verso Israele.

(Nell’immagine l’incontro tra il premier israeliano Benjamin Netanyahu e il cancelliere Olaf Scholz – 18 ottobre 2023 – Foto Governo federale tedesco)