SICILIA – Modica e Noto 1474, le stragi dimenticate

«La nostra signora Rahel piange i suoi figli uccisi a Noto e Modica» si legge in un’elegia scritta in giudeo-arabo della seconda metà del Quattrocento e conservata oggi nella Biblioteca Palatina di Parma. Un documento che ricorda una strage poco nota: l’eccidio di ebrei a Noto e Modica di 550 anni fa. Il 15 agosto del 1474 quasi 400 persone furono assassinate. Le loro case furono bruciate, la sinagoga saccheggiata, i rotoli della Torah distrutti e i registri notarili dove erano annotati i debiti contratti con famiglie ebraiche vennero strappati e dati alle fiamme. Un episodio che segnò la storia locale e a cui è dedicato il doppio convegno organizzato il 22 settembre tra Noto e Modica. «Un evento tragico i cui moventi furono diversi: religiosi, politici ed economici», spiega il vicepresidente Ucei Giulio Disegni, che modererà le due sessioni del convegno: una la mattina a Noto, l’altra il pomeriggio a Modica. Un’iniziativa promossa dalla sezione di Catania della Comunità ebraica di Napoli, con intervento, tra gli altri, del ricercatore Nicolò Bucaria, esperto di antichità giudaiche.
Il pogrom del 1474 è stato ricordato in uno studio del ricercatore Dario Burgaretta dedicato alla citata elegia. Burgaretta sottolinea come l’attacco alla comunità ebraica di Modica e Noto rientrava in un clima di antigiudaismo diffuso nell’Europa cristiana. «Tale atmosfera era infiammata e fomentata ulteriormente dall’influsso delle predicazioni antiebraiche, principalmente ad opera dei frati minori francescani e dei monaci domenicani», spiega nel suo studio il ricercatore. Pratiche che «si diffusero sempre più in tutta la Sicilia, nel corso del Quattrocento, con la compiacenza della Chiesa e della corona di Aragona, cavalcando la diffusa crisi economica del tempo, fomentando e sfruttando in qualunque modo il fanatismo e la superstizione delle folle e scavando per la prima volta un vero solco di odio fra queste e le comunità degli ebrei». Un odio di secoli fa, ricorda Disegni, «su cui vale la pena riflettere oggi che l’antisemitismo è tornato con forza».

(Nell’immagine il Duomo di San Giorgio in Modica)