ONU – Il Palazzo di Vetro chiede l’immunità per i massacratori targati Unrwa
Con un documento ufficiale presentato a una corte statunitense, l’Onu, sostenuta dal Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, chiede che ai dipendenti dell’Unrwa che hanno partecipato al massacro del 7 ottobre venga concessa l’immunità penale. Lo riportano la stampa e la televisione israeliana. Secondo il Wall Street Journal (WSJ), il 10% dei dipendenti dell’Unrwa è affiliato a un gruppo terroristico, e almeno dodici di loro hanno partecipato direttamente al massacro del 7 ottobre: sei facevano parte dell’ondata di terroristi che ha violato la barriera di confine e ha preso parte all’assalto; due hanno aiutato a rapire gli israeliani; altri due sono stati rintracciati nei luoghi dove sono stati massacrati decine di israeliani, coordinando altre attività logistiche per l’attacco, tra cui l’approvvigionamento di armi. Secondo il rapporto del Wsj, «circa 1.200 dei circa 12.000 dipendenti dell’Unrwa a Gaza hanno legami con Hamas o con la Jihad islamica palestinese, e circa la metà ha parenti stretti che appartengono a gruppi terroristici».
Nel documento citato si sostiene che i dipendenti Unrwa che hanno partecipato al massacro godano dell’immunità: «Poiché l’Onu non ha rinunciato alla loro immunità in questo caso, la sua organizzazione sussidiaria, l’Unrwa, continua a godere dell’immunità assoluta dall’azione penale, e la causa dovrebbe essere archiviata». Inoltre, il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti avrebbe aggiunto: «La denuncia dei querelanti non presenta una teoria in base alla quale le Nazioni Unite abbiano rinunciato alla propria immunità. Pertanto (…) la sua organizzazione sussidiaria, Unrwa, continua a godere di immunità assoluta dall’azione penale, e la causa contro l’imputato Unrwa dovrebbe essere respinta per mancanza di oggetto». L’agenzia Onu sostiene che almeno 152 membri dello staff siano stati uccisi nella guerra contro Israele, mentre le Israel Defense Forces (Idf) hanno più volte affermato «che erano tutti coinvolti nel massacro o stavano aiutando Hamas nei combattimenti a Gaza». Il Wsj ha citato un alto funzionario israeliano che ha affermato: «Il problema dell’Unrwa non è solo “qualche mela marcia” coinvolta nel massacro del 7 ottobre. L’istituzione nel suo complesso è un rifugio per l’ideologia radicale di Hamas».
Israele ha intrapreso da tempo azioni contro l’agenzia sia a livello nazionale che internazionale, tra cui cause legali e la promozione di leggi per lo scioglimento dell’organizzazione che è ormai del tutto screditata. Appresa la notizia, l’Unione delle Associazioni Italia-Israele, attraverso il suo presidente Celeste Vichi, riferisce: «Chiederemo al Ministro degli Esteri Tajani di intervenire presso l’Onu affinché venga revocata l’immunità ai dipendenti Unrwa affinché possano essere sottoposti ad un regolare processo. Visto, inoltre, lo stretto legame tra Unrwa e Jihad islamica palestinese e Hamas chiederemo al ministro di bloccare il contributo di 5 milioni di euro stanziato in favore dell’agenzia Onu per i rifugiati palestinesi in occasione della visita a Roma lo scorso maggio di Mohamed Mustafa (primo ministro dell’Autorità palestinese) e la revoca del pacchetto di aiuti di 20 milioni già stanziati. Al riguardo riteniamo necessario che venga disposta una interrogazione parlamentare che faccia luce su come tali ingenti risorse economiche italiane siano state utilizzate e che si agisca al più presto affinché, accertate le responsabilità, l’Unrwa venga sciolta».
Se confermata, la scandalosa presa di posizione dell’Onu, governata da Antonio Guterres, è prima di tutto un insulto alle vittime del 7 ottobre e a Israele, oltre che a tutto il mondo libero. Ma da Guterres c’era da spettarselo. All’indomani del 7 ottobre il massimo dirigente dell’Onu affermò: «Gli attacchi di Hamas contro Israele non sono arrivati dal nulla perché il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione, anche se le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas. Ma quegli stessi attacchi non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese». In questa scellerata presa di posizione, che chiede l’immunità per i dipendenti-terroristi dell’Unrwa, c’è anche il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, ed appare alquanto improbabile che Joe Biden e Kamala Harris, che si candida alla presidenza, non ne sappiano nulla.
Stefano Piazza