NAPOLI – Ritorno a Sderot, una mostra per la solidarietà

Oltre a devastare kibbutz e moshav, il 7 ottobre i terroristi di Hamas sono dilagati anche a Sderot e tra le sue strade hanno assassinato cinquanta civili e venti agenti di polizia. Già sottoposta per anni all’incessante lancio di missili dalla Striscia, questa città di frontiera con i più alti indici di stress post traumatico del paese, sta ora tornando con fatica a ripopolarsi e vivere. Ma la “ricostruzione”, non solo fisica, è appena agli inizi. Il progetto “Ritorno a Sderot” promosso dall’Associazione Donne Ebree d’Italia (Adei Wizo) si propone di accompagnare questo flusso seguendo tre principi – “condivisione, insegnamento e gioia” – dedicandosi in particolare al rafforzamento delle attività del Centro di Assistenza per l’infanzia locale.
“Ritorno a Sderot” sbarca oggi a Napoli, nella sede della Comunità ebraica, con una mostra di beneficenza curata da Luigi Viola e Luciano Tagliacozzo dell’organizzazione NES – Noi Ebrei Socialisti, con esposte varie opere di artisti italiani e l’accompagnamento di letture poetiche e di un concerto. «La mostra sarà un’occasione per esporre i quadri. L’asta proseguirà poi per un mese con le opere non aggiudicate», spiega la presidente della sezione napoletana dell’Adei Miriam Rebhun, nel ringraziare tutti gli artisti «per aver aderito a questa iniziativa con opere di pregevole fattura, nel nome di una causa meritoria».

Gli obiettivi del progetto

Tra gli obiettivi del progetto ci sono la raccolta di fondi per aiutare gli insegnanti della Wizo «a riprendere, in condizioni così difficili, la loro missione». Per bambini e famiglie sono invece indispensabili «servizi di supporto psicologico con professionisti specializzati nei disturbi da stress post traumatico», sottolinea Rebhun. Allo stesso tempo, prosegue, «è necessario colmare le lacune educative nei mesi di allontanamento con attività emotivamente coinvolgenti e specifico materiale didattico». Per Daniele Coppin, consigliere della Comunità ebraica, «la rinascita di Sderot come di tutti gli altri centri israeliani devastati dalle furia dei terroristi attraverso questo progetto è un simbolo dell’importanza dell’unità del popolo ebraico». Secondo Valentina Sereni e Delfina Piu del Nes, «il progetto del ritorno a Sderot, una città di frontiera, così esposta e così tenacemente desiderosa di vivere, è un grande tema ebraico che evoca la Resistenza, la Ricostruzione, il Socialismo Ebraico dei Padri Fondatori».

È possibile scaricare il catalogo della mostra cliccando qui

(Nell’immagine: Nicole Blau – Rosh haShanah, tecnica mista e foglia d’oro su carta cotone, cm 44,5 x 31,5, 2024)

a.s.