MEMORIA – Meina, il ricordo della strage del ’43

Tra il 22 e il 23 settembre 1943 sulle rive del Lago Maggiore si consumò uno dei crimini più atroci delle SS in Italia: l’uccisione di 16 ebrei italiani e greci ospitati all’Hotel Meina mentre erano intenti a preparare una fuga oltreconfine in Svizzera. Fu uno dei primi eccidi della Shoah in Italia e da anni è parte della memoria di questi luoghi, come testimonia la commemorazione organizzata nel Comune di Meina, promossa dalla Comunità ebraica di Vercelli e Biella (competente per territorio) e dall’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. «È importante dare continuità a questi momenti di memoria e, soprattutto, fare in modo che vi partecipino le scuole. Per questo sono contenta della presenza di due classi della scuola elementare di Meina», spiega Rossella Bottini Treves, presidente della Comunità vercellese. Alla cerimonia erano presenti anche il vicepresidente Ucei Milo Hasbani, il presidente del Memoriale della Shoah di Milano Roberto Jarach e il sindaco di Meina Giancarlo Blangiardo. «È un evento molto sentito ed è stata un’occasione per consolidare il rapporto con le istituzioni di Meina e con la cittadinanza e per coordinarsi con altre iniziative ebraiche legate a questa tragedia», sottolinea Hasbani. Presente anche Rossana Ottolenghi, figlia di Becky Behar, tra le sopravvissute alla strage del ’43. L’Hotel Meina era di proprietà del padre dell’allora tredicenne Becky, l’ebreo turco Alberto Behar. Lui e la famiglia furono arrestati dagli aguzzini nazisti, ma riuscirono a salvarsi grazie all’intervento del console della Turchia. Una storia ricordata durante la cerimonia, in cui i giovanissimi studenti hanno letto alcuni pensieri. «Hanno parlato di pace, di convivenza e di speranza. Messaggi semplici ma da apprezzare», afferma Bottini Treves, soddisfatta della partecipazione. «Essere presenti sul territorio per noi è fondamentale. Sia in questi contesti di memoria, sia con iniziative culturali come il concerto del trio Ashkenaz organizzato il 22 settembre presso la sinagoga di Vercelli».