ISRAELE – Netanyahu verso NY: no al piano francese

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu è partito per gli Stati Uniti dove interverrà venerdì (alle 15.30 ora italiana) all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York. Ad accoglierlo ci saranno le diplomazie di paesi amici, in primo luogo gli Usa, con in mano la proposta per un cessate il fuoco in Libano. Opzione per il momento scartata da Netanyahu. In una nota il suo ufficio ha negato qualsiasi via libera a una tregua con i terroristi libanesi. «Si tratta di una proposta americano-francese alla quale il primo ministro non ha nemmeno risposto», si legge nella nota diffusa da Gerusalemme. Nota in cui si smentisce anche qualsiasi rallentamento nelle operazioni contro Hezbollah. Le azioni proseguono e toccano tutto il Libano: nelle scorse ore l’aviazione militare israeliana ha colpito a Beirut, con l’obiettivo di eliminare il capo delle forze aree del movimento sostenuto dall’Iran. Il prossimo passo potrebbe essere un’operazione via terra, nonostante la contrarietà di Washington.
Per chi rappresenta i residenti del nord questa opzione invece è necessaria per riportare una calma stabile nell’area. «I nostri residenti sono già vicini ai rifugi e sono mentalmente preparati all’apertura di un fronte settentrionale, sapendo che questo è il modo per riportarli nelle loro case dopo un anno di sfollamento», ha dichiarato Moshe Davidowitz, il capo del Consiglio regionale di Mateh Asher, nel nord di Israele, alla radio dell’esercito israeliano. «Un cessate il fuoco ora significherebbe una perdita di slancio. Dobbiamo spingere la Forza Radwan e tutte le milizie di Hezbollah a nord del fiume Litani», come sancito dalla risoluzione Onu 1701 del 2006.
Gli Stati Uniti invece, assieme alla Francia, chiedono un cessate il fuoco di 21 giorni nel tentativo di evitare una guerra su vasta scala.