PAGINE EBRAICHE – È in arrivo il numero di ottobre
Il tentativo di capire «come siamo cambiati noi e come è cambiato il mondo» dal 7 ottobre è il filo conduttore del nuovo numero di Pagine Ebraiche in distribuzione. Approfondimenti, interviste e testimonianze rielaborano quel trauma, affrontando i nodi del presente e proiettandosi nel futuro da diverse prospettive: storica, giuridica, etica e strategica. «Serve ripensare il futuro del Medio Oriente, libero dal massacrante disegno iraniano, e quello dell’Europa come società civile e democratica», avverte in un editoriale la presidente Ucei Di Segni. «Ribadiamo dunque il diritto d’Israele alla legittima difesa e urliamo “sveglia!” a chi ripete slogan naïf impregnati di pacifismo e di pietismo».
Spazio poi alle riflessioni degli esperti. Per prima Liliana Picciotto, storica del Cdec, si sofferma sul «ritorno della banalità del male» nella nostra società. Mentre due rabbini, rav Riccardo Di Segni e rav Michael Ascoli, si interrogano sullo stato dell’arte del dialogo interreligioso e su un lacerante interrogativo che divide Israele. Cos’è prioritario? «Riportare a casa gli ostaggi o garantire la sicurezza nazionale?». Dalle successioni alla fertilità assistita: come è cambiato il diritto a Gerusalemme post-7 ottobre? Ne scrive l’avvocato italo-israeliano Michael Sierra, dottorando in legge all’Università ebraica. L’illustratore Shay Charka racconta invece come, con la sua arte, ha deciso di celebrare alcune storie di coraggio di quel giorno terribile. Sempre sul tema del conflitto Vittorio Ravà, comunicatore, invita Israele ad applicare quello che chiama «il teorema di Davide e Golia».
Lo sguardo di Pagine Ebraiche è internazionale: Yonathan Arfi, il numero uno degli ebrei francesi, spiega in una intervista le strategie attuate a Parigi per “resistere” all’onda d’urto dell’odio antiebraico; Susannah Heschel, a capo del programma di studi ebraici al Dartmouth College, declina il suo impegno nei campus americani per svelenire il clima. In un ampio colloquio, il giornalista e scrittore Matti Friedman dice di ritenere il governo israeliano inadeguato alle sfide del presente, parla di riforme urgenti, come quella della leva per i haredim, e invita l’Occidente a risvegliarsi dal torpore, riconoscendo come «il 7 ottobre e l’11 settembre, Londra e Madrid e il Bataclan, il lungomare di Nizza e il concerto di Ariana Grande siano la stessa battaglia». Del 7 ottobre si parla anche nella sezione Cinema, con un focus sul film Of Dogs and Men appena presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Nella sezione sport, vi presentiamo alcune iniziative a beneficio di vittime del 7 ottobre e della guerra di ogni età, fede ed etnia: dal surf al calcio, dalla vela alla bicicletta. Nell’area dedicata ai Libri, un’anteprima sul nuovo saggio Le vie degli ebrei della storica Anna Foa e altri suggerimenti di lettura tra storia e attualità. Come Il Mosè di Freud di Yoseph Hayim Yerushalmi, di nuovo in libreria.
Protagonista di A Tavola è il romano Chef Bondì, che preannuncia un programma tv sul «cucinare in barca». In Società troverete un ritratto di Batsheva Hay, la stilista americana che ha portato alla ribalta la moda ispirata ai dettami della “tzniut”, la “modestia” delle donne ebree osservanti. E ancora Usa con Paolo Curiel che descrive «l’insopportabile solitudine dell’elettore ebreo» alla vigilia del voto per le presidenziali.
In Pagine Ebraiche spazio come di consueto anche alle cronache comunitarie, con un bilancio sulla Giornata Europea della Cultura Ebraica da poco celebrata con Torino città capofila, altri incontri nelle Comunità, alcuni progetti in divenire. Conclude il giornale un intervento del rav Alberto Sermoneta, rabbino capo di Venezia, sulla solennità di Sukkot che conclude il primo ciclo festivo del nuovo anno ebraico. Il rav racconta come celebrare «la festa della gioia» nei «tempi oscuri» che stiamo attraversando.